Laura Greco trovata morta nel salone da parrucchiere dove lavorava: il corpo trovato dal fidanzato
Sul corpo della giovane mamma è già stata disposta l'autopsia per accertare le cause del decesso
Mistero sul caso di Laura Greco, la giovane mamma trovata senza vita nel salone da parrucchiere dove lavorava. A trovare il corpo della donna il fidanzato pakistano, che è anche il proprietario di quella attività. Le autorità hanno già disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso della giovane donna.
A Trieste si indaga sulla donna trovata senza vita sabato pomeriggio scorso all’interno del salone da parrucchiere Dream, che si trova in via Foscolo. La donna lavorava in quel luogo, in un’attività gestita dal suo fidanzato, Sadiq Khan, un uomo di origini pachistane.
La coppia si frequentava da tempo. La mamma di 33 anni di due bambini è stata trovata priva di vita proprio dal compagno. Sul suo corpo non ci sarebbero evidenti segni di una colluttazione. Gli inquirenti devono capire giorno e ora del decesso e anche le cause.
Sabato scorso i famigliari della donna si sono allarmati: da ore tentavano di contattarla inutilmente. Nel frattempo i clienti arrivavano in negozio trovandolo stranamente chiuso. Subito vengono chiamate le forze dell’ordine. Nel locale arriva prima il fidanzato, che trova il corpo insieme alla mamma e al fratello di Laura.
La porta risultava chiusa dall’interno, per questo è stato necessario l’intervento di un fabbro per aprirla. Sul luogo sono arrivati subito i sanitari del 118, che hanno stabilito che il decesso risaliva ad alcune ore prima. La polizia inizia a fare i primi rilievi: il corpo era per terra.
Mistero sul caso di Laura Greco: la porta del negozio era chiusa dall’interno
Khan Sadiq, il fidanzato di 29 anni, ha raccontato che la donna era distesa a terra nello sgabuzzino, con il volto rivolto verso il pavimento, sopra il giubbotto. Sembrava stesse dormendo.
Non so cosa sia successo, ma penso si sia suicidata. In questo periodo mi diceva spesso che questa vita non faceva per lei.
Al negozio si accede non solo dalla porta principale, ma anche dalla corte interna, dove sono state rinvenute due birre, una ancora intera, e mozziconi di sigarette. La donna aveva piccoli precedenti penali.