“Le hanno negato la cura” bimba di 8 anni muore dopo una lunga sofferenza: si poteva salvare. Cos’è successo
Quattordici membri di una setta religiosa australiana sono stati condannati per l'omicidio colposo di Elizabeth Struhs, bimba diabetica morta dopo aver ricevuto cure mediche negate per settimane.
Il caso di Elizabeth Struhs ha suscitato una profonda indignazione in Australia, poiché riguarda la tragica morte di una bambina di otto anni affetta da diabete che non ha ricevuto le cure necessarie. Le conseguenze di questa vicenda hanno messo in luce le gravi problematiche legate alla negazione delle cure mediche da parte di gruppi religiosi. La storia di Elizabeth, che ha vissuto una sofferenza inimmaginabile, ha portato a un processo che ha coinvolto numerosi membri della sua comunità religiosa, sollevando interrogativi su fede, responsabilità genitoriale e protezione dei minori.
La morte di Elizabeth Struhs
Elizabeth Struhs, una bambina australiana di otto anni, è morta nel 2022 nella sua abitazione a Toowoomba, Queensland, dopo aver subito un lungo periodo di agonia. I genitori della piccola le avevano negato l’insulina, il farmaco indispensabile per gestire il suo diabete. La bambina ha sviluppato una grave chetoacidosi diabetica, una condizione potenzialmente letale che si verifica quando il corpo non ha abbastanza insulina per utilizzare gli zuccheri come fonte di energia. Le autorità sono state avvisate del suo decesso solo dopo 36 ore, evidenziando una gestione inadeguata della situazione da parte della famiglia e della comunità religiosa.
Il processo e le condanne
Quattordici membri di un gruppo religioso noto come i “Saints” sono stati dichiarati colpevoli della morte di Elizabeth Struhs. Il leader della congregazione, Brendan Stevens, insieme ai genitori di Elizabeth e al fratello, ha ricevuto condanne per omicidio colposo. Durante il processo, il giudice Martin Burns ha sottolineato come la fede cieca nel potere di guarigione divino abbia portato alla tragica morte della bambina, affermando che le era stata negata l’unica cosa che avrebbe potuto salvarle la vita. Il tribunale ha esaminato le testimonianze di 60 testimoni e ha rivelato una comunità che si opponeva attivamente alle cure mediche, sostenendo che solo Dio potesse intervenire.
La storia pregressa della famiglia
Il caso di Elizabeth non rappresenta un episodio isolato di negligenza. Nel 2019, la bambina era stata ricoverata in ospedale a causa di un coma diabetico, pesando solo 15 chili. I medici avevano diagnosticato il diabete di tipo 1 e avevano raccomandato iniezioni quotidiane di insulina per garantire la sua sopravvivenza. Nonostante ciò, il padre, inizialmente favorevole alle cure, aveva cambiato idea dopo essersi unito alla setta. Durante il processo, Jason Struhs ha dichiarato che lui ed Elizabeth avevano deciso di interrompere l’insulina, convinti che la fede avrebbe portato alla sua guarigione.
Implicazioni e dibattito pubblico
Il caso ha acceso un acceso dibattito in Australia riguardo all’intervento dello Stato nei confronti di gruppi religiosi estremisti e alla necessità di proteggere i minori da situazioni di negligenza. La comunità dei “Saints”, che si è separata dalla Revival Centres International, continua a mantenere una forte chiusura e riservatezza. Le sentenze per gli altri membri coinvolti sono attese nel prossimo mese, e la vicenda di Elizabeth Struhs rappresenta un monito sulla responsabilità che i genitori e le comunità hanno nei confronti della salute e del benessere dei bambini.
