Le lettere per Alessia Pifferi: “Ti aiutiamo noi”
Diverse persone hanno scritto lettere al legale di Alessia Pifferi: vogliono aiutare la madre della bimba morta di stenti a Milano
Una decina di persone hanno voluto mostrare la propria solidarietà ad Alessia Pifferi. Questo è quanto riferito dal suo legale, che è stato contattato attraverso lettere destinate alla donna che ha lasciato morire di stenti la piccola Diana.
Si tratta di circa una decina di persone, come riporta il giornale Il Giorno, che vorrebbero aiutare Alessia Pifferi, dopo la notizia che la sua famiglia l’ha abbandonata. La madre Maria, nonna della piccola Diana, ha riferito che non vuole più avere nulla a che fare con quel “mostro” di sua figlia.
Lei era all’oscuro di tutto, quando vedeva Diana in videochiamata, non aveva mai notato nulla di strano. Era certa che Alessia la portasse con se ovunque andasse. Mai avrebbe immaginato che la nipotina era costretta a stare in casa da sola per interi week-end e che alla fine sarebbe morta di stenti.
Anche il compagno di Leffe ha deciso di abbandonarla. Dal giorno dell’arresto si è reso irreperibile. Gli aveva detto di aver lasciato Diana al mare dalla sorella e di voler andare sola da lui, per respirare un po’. E invece la bimba era a casa sola, senza cibo e senza acqua. Anche quando sono tornati a Milano insieme, perché lui doveva sbrigare questioni di lavoro, lei non gli ha chiesto di passare per casa. Un amore ossessionato quello di Alessia Pifferi, che oggi il 58enne ha deciso di non corrispondere più. Si è ritrovato la vita stravolta.
A quanto pare però, nonostante l’accanimento mediatico, c’è qualcuno che vuole aiutare la madre della piccola Diana.
Alessia Pifferi, a differenza dei giorni scorsi, sta collaborando con gli inquirenti. Attraverso il suo legale, ha indicato il nome del papà biologico di sua figlia. Ne è sempre stata a conoscenza, al contrario di quanto aveva fatto inizialmente credere. Lo ha tenuto nascosto a tutti e non ha mai detto all’uomo di essere diventato padre.
Si attendono anche i risultati degli esami sul latte, che potrebbero aggravare la posizione di Alessia. Se dovesse risultare che abbia sedato la figlia, impedendole di piangere e chiedere aiuto, verrà accusata anche di premeditazione.