Le prime parole del legale della famiglia di Giulia Tramontano: la decisione
Le prime parole del legale della famiglia di Giulia Tramontano, su cosa ipotizzavano nei giorni della sua scomparsa
Nella giornata di oggi, martedì 6 giugno, ci saranno i rilievi scientifici nella casa che Giulia Tramontano ed Alessandro Impagnatiello condividevano da ormai diversi anni. Si erano conosciuti e poco dopo hanno deciso di andare a convivere.
Tuttavia, nella sera di sabato 27 maggio, l’uomo stressato dalle due relazioni parallele che portava avanti da mesi, ha deciso di togliere la vita alla sua compagna. Era incinta del suo bambino di 7 mesi.
Purtroppo prima di confessare, Alessandro Impagnatiello ha fatto credere a tutti che la ragazza era andata via. Infatti è stato proprio lui nella sera di domenica a presentare una denuncia di scomparsa.
Il legale della famiglia, Giovanni Cacciapuoti, su questo aspetto della vicenda, in una breve intervista con l’Ansa, su questo aspetto ha spiegato:
La famiglia di Giulia Tramontano fin da subito ha temuto questo tragico epilogo, in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa.
Inoltre, nella giornata di venerdì 9 maggio, è in programma l’autopsia sul corpo della giovane donna. I familiari hanno scelto di non nominare alcun consulente di parte, poiché hanno deciso di affidarsi a quelli del pm.
Il delitto di Giulia Tramontano e la confessione del fidanzato
Alessandro Impagnatiello ha deciso di confessare il delitto, quando gli agenti sono riusciti ad incastrarlo. Grazie alle prove acquisite ed ai racconti dell’altra ragazza che frequentava, le forze dell’ordine lo hanno prima iscritto sul registro degli indagati.
Alla fine, quando ha capito che non poteva più mentire, ha deciso di ammettere la verità. Dopo la confessione, ha anche spiegato dove aveva nascosto il corpo.
Purtroppo per 5 giorni, la famiglia, ma anche tutta l’Italia ha sperato di poterla ritrovare viva. Però alla fine, è arrivato il triste epilogo. L’uomo aveva nascosto il corpo dietro un’intercapedine, in una zona dismessa di Senago, a pochi metri dalla loro abitazione.