Le prime parole del padre di Kata a pochi giorni dall’arresto dello zio
Dopo l'arresto dello zio, il padre di Kata ha voluto dire il suo pensiero su quello che sta accadendo
Potrebbe essere vicina una svolta sulla misteriosa scomparsa della piccola Kata. Dopo l’arresto dello zio materno e di altre tre persone, per il racket degli affitti, il padre ha deciso di commentare l’accaduto. Crede che il cognato non abbia nulla a che fare con il rapimento.
Ci sono ancora molti punti da chiarire su questa vicenda, che sta tenendo tutta l’Italia con il fiato sospeso dallo scorso 10 giugno, quando l’ultimo ad aver visto la bambina è proprio questo zio.
Gli inquirenti in queste ore stanno controllando i telefoni di entrambi i genitori ed hanno anche fatto nuove perquisizioni. Sperano di poter arrivare ad una svolta il prima possibile. Il padre nel commentare questo arresto in un’intervista con La Repubblica ha dichiarato:
Non so che dire. Io penso che lui non c’entri nulla con la sparizione di mia figlia. Queste sono due situazioni diverse. Adesso però c’è stato questo arresto, quindi vediamo. Spero che l’indagine possa scoprire al più presto qualcosa di importante, che ci dicano al più presto dov’è mia figlia.
Noi abbiamo detto quello che sappiamo. Avessi la minima idea, anche soltanto una, andrei da solo pure a piedi a recuperare mia figlia. Farei qualunque cosa per Kata, ma non lo sappiamo.
Per gli inquirenti lo zio di Kata risulta essere uno dei capi di quel racket che gestiva gli affitti dell’ex hotel Astor.
La misteriosa scomparsa della piccola Kata
Lo scorso 10 giugno, la madre ha lasciato la figlia con questo signore, poiché lei era uscita per andare a lavoro. Dall’ultima immagine di una telecamera della zona, si vede Kata salire le scale e poi scendere subito da poco.
Da quel momento il nulla. La madre una volta rientrata, si è resa conto che la figlia era scomparsa solo diverse ore dopo. Hanno provato a cercarla da soli ed alla fine ne hanno denunciato la misteriosa scomparsa.
Le forze dell’ordine hanno avviato tutte le indagini del caso. Però ancora oggi non si hanno informazioni utili per il ritrovamento della bimba. Gli inquirenti ipotizzano che tutto è avvenuto per una vendetta, visti gli episodi gravi che accadevano dentro quella struttura occupata abusivamente.