Le strazianti parole di Tiziano, il papà del piccolo Mattia Luconi, il bimbo ancora disperso
Lo straziante racconto del papà del piccolo Mattia Luconi e il suo disperato appello ai soccorritori
Sono giorni di strazio e tristezza quelli che stanno vivendo i familiari del piccolo Mattia Luconi, visto che di lui si sono perse le tracce da giovedì sera. Il papà Tiziano, che lavora come educatore, ha voluto rilasciare un’intervista per chiedere di cercare il bambino con i cani molecolari.
L’uomo di 38 anni, con uno dei giornalisti de Il Corriere Della Sera, ha parlato dell’ultima volta che ha salutato il figlio ed anche del brandello di felpa che gli hanno portato nella mattina di sabato 17 settembre.
Il piccolo Mattia quella sera era in macchina con sua madre. Maria Silvia Mereu lavora come farmacista a Barbara ed intorno alle 20, dopo aver chiuso l’attività era andata a riprendere il bimbo, che era dal papà.
I due erano in macchina ed erano diretti proprio a casa, pioveva a dirotto. Tuttavia, è proprio all’altezza di un ponticello, che un’onda li ha praticamente investiti. Sono subito scesi dall’auto e si sono aggrappati ad un albero.
Maria Silvia Mereu teneva il figlio per una mano, ma la forza dell’acqua glielo ha portato via. Da quel momento del piccolo nessuno ha più notizie. Questo evento naturale ha portato al decesso di 11 persone e due sono ancora disperse.
Le parole del papà del piccolo Mattia Luconi
In tre giorni ho dormito un’ora e mezza, ma dovessi ribaltare ogni tronco che c’è laggiù, fino all’ultimo filo di erba, io Mattia lo devo ritrovare. Comunque vada, poi sarà con me.
Quel pezzo di stoffa verde ce lo ha portato stamattina un soccorritore, l’ha trovato scavando vicino alla casetta degli animali. Potrebbe essere un brandello della felpa giallo verde, è la stessa che Mattia indossava proprio quella sera. Finora hanno cercato con droni ed elicotteri.
Faccio un appello: Perché non cercare anche con i cani molecolari? Quando l’ho riportato da sua madre, Mattia era in braccio a me, mi baciava in continuazione, io l’ho messo seduto in macchina, l’ho salutato, lui ha dato un ultimo bacio alla nonna e sono partiti.
Mentre era in macchina lui si è girato verso di noi e ci salutava con la manina. Non ha più smesso, finché la macchina non è sparita dietro la curva. Io sento che Mattia è lì, dove hanno trovato la felpa, tra il ponte di mattoni e la casa degli animali. Forse è solo svenuto o si è nascosto, mio figlio ha una forma grave di autismo, ma è intelligentissimo.