Le ustioni trovate sul corpo di Giulia Tramontano, per la Procura sono la prova della premeditazione del delitto
Torna di nuovo l'ipotesi della premeditazione per il delitto di Giulia Tramontano: il motivo e cosa è emerso
L’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano, oltre a svelare la causa dietro al suo decesso, ha portato anche ad altri nuovi dettagli, che potrebbero aggravare la situazione del fidanzato, reo confesso. Ovviamente, gli inquirenti dovranno ora avere un quadro completo della situazione.
La 29enne era incinta al settimo mese, quando Alessandro Impagnatiello ha deciso di mettere fine alla sua vita. Era la sera di sabato 27 maggio ed il delitto si è consumato nella casa della coppia, a Senago.
Dall’autopsia è emerso che l’uomo le ha inferto circa 37 o 40 fendenti, con un’arma che avevano in cucina. Giulia forse presa alle spalle, non è riuscita nemmeno a difendersi.
Inoltre, l’uomo ha cercato anche di sbarazzarsi del corpo. Infatti nella sua confessione ha spiegato che prima ha provato a bruciarlo nella vasca da bagno, con dell’alcol etilico e solo quando ha capito che non poteva riuscire, ha deciso di spostarsi nel box auto.
Infatti intorno alle 23 di quella sera, ha trasportato il cadavere dalle scale. I vicini hanno raccontato di aver notato proprio della cenere sulle scale. Poi con della benzina ha provato a sbarazzarsene al garage.
Non essendo riuscito nel suo obiettivo, lo ha nascosto prima in cantina, poi di nuovo nel box ed alla fine nella sera di mercoledì lo ha occultato in una zona dismessa di Senago, dietro ad un’intercapedine, vicino a dei box.
Delitto di Giulia Tramontano, l’aggravante della premeditazione
Gli inquirenti sin dalla sua confessione hanno messo in atto l’ipotesi della premeditazione, cosa che Impagnatiello ha sempre negato. Ha detto che essendo stressato, dalle due relazioni parallele, ha deciso di commettere il delitto.
Tuttavia, a causa del nuovo sopralluogo della casa, che è emersa un’importante novità. In cucina hanno trovato delle bottiglie di liquido infiammabile. Di conseguenza, si pensa di nuovo alla premeditazione, ma bisognerà capire quando il 30enne le ha acquistate.
Durante l’udienza di convalida del fermo, il Gip ha escluso questa aggravante. Però per la Procura non ci sono affatto dubbi su questo, anche per le ricerche che l’uomo ha fatto sul web poche ore prima del delitto. Infatti ora stanno facendo ulteriori indagini per dare delle conferme.