Lei vuole lasciarlo e lui le da una lezione che le costa la vita
La violenza sulle donne è sempre esistita e, nonostante tutto quello che è stato fatto per debellarla, nulla sembra davvero cambiato. La storia che vogliamo raccontarvi arriva dalla lontana Russia e ci ha fatto letteralmente venire i brividi.
Anastasia Ovsiannikova era una donna di 28 anni: bella, solare, allegra e spensierata. Ha incontrato Maxim Gribanov, 34 anni, e l’ha sposato, senza sapere che le avrebbe tolto la vita… Tutto è accaduto pochi giorni fa a Lebedjan’, una città della Russia sudoccidentale. Anastasia non ce la faceva più a sopportare quell’uomo violento e aveva deciso di lasciarlo.
Quando l’uomo è venuto a conoscenza della decisione della moglie l’ha picchiata violentemente dentro la loro abitazione. Poi ha girato un video che ha fatto vedere agli amici, vantandosi con loro di avere il controllo della situazione e di aver sistemato la donna…
Nel video si vede Anastasia sul divano… è in condizioni terribili, ha il corpo pieno di lividi e fa fatica a reggersi dritta. La povera donna non ha avuto nemmeno il coraggio di denunciare l’orco che l’ha ridotta così… ma la cosa più grave è che nessuno è intervenuto durante il pestaggio, nessun vicino ha chiamato le forze dell’ordine e nemmeno gli amici dell’uomo, quelli che hanno visto il video, non hanno pensato di intervenire.
Anastasia è arrivata in ospedale quando era ormai troppo tardi. Aveva varie ossa rotte e tante emorragie interne… è entrata in coma e non si è più svegliata. È morta dopo 6 giorni.
Un amico della donna che non si da pace ha detto in lacrime: “Anastasia era così piena di speranza e divertente ma quest’uomo ha distrutto la sua vita, dovrebbe essere trattato nello stesso modo”…
Inizialmente Maxim era stato accusato di lesioni gravi ma poi, dopo a morte della moglie, è cambiato l’ipotesi di reato e dovrà rispondere davanti a un giudice di omicidio gravato. La cosa che fa più ribrezzo è che l’uomo ha detto di sentirsi solo parzialmente colpevole per la morte della moglie e di aver “avuto le sue ragioni” per picchiarla!