Licenziata perché è rimasta incinta: niente stipendio e una citazione per danni. L’assurda storia di Lara Lugli
Il caso di Lara Lugli, citata in giudizio dalla propria società di pallavolo per essere rimasta incinta
La storia della pallavolista Lara Lugli sta facendo molto scalpore sul web. La schiacciatrice si è sfogata sul suo profilo social, dopo che la sua società l’ha citata in giudizio per essere rimasta incinta. Tutto è iniziato nell’anno 2018-2019, quando Lara ha comunicato di aspettare un bambino.

Nel mese di marzo, il contratto con la squadra di pallavolo si è interrotto. Dopo un mese la donna ha perso il bambino a causa di un aborto spontaneo. Lo stipendio del mese di febbraio però non è mai arrivato e dopo diverse sollecitazioni, la schiacciatrice ha deciso di procedere con un’ingiunzione di pagamento, tramite il suo avvocato.
È stato allora che ha ricevuto una citazione in giudizio per danni alla società. Con l’accusa di non aver comunicato, prima di firmare il contratto, la sua intenzione di avere un bambino.
Dopo la bufera scatenata sui social, Lara è stata invitata a raccontare la sua esperienza, anche nello studio di Barbara D’Urso:
Nel 2018-2019, ho firmato il contratto con questa società. Nel mese di marzo rimango incinta, lo comunico alla società. Una cosa improvvisa e inaspettata, ma io e il mio compagno l’abbiamo accettata. Eravamo molto contenti. L’ho comunicato come di prassi, com’è scritto sul contratto. Qualora la giocatrice rimane incinta, il contratto si risolve. Si tratta di un compromesso che tutte le atlete finora hanno accettato.

Lara Lugli ha poi spiegato che nonostante l’assurdità della clausola del contratto, secondo la quale se una giocatrice rimane incinta deve chiudere il contratto, lei lo ha accettato ed ha soltanto reclamato la mensilità di febbraio. Una mensilità in cui l’atleta ha lavorato, visto che i rapporti si sono interrotti a marzo.

La società non solo non ha pagato alla propria giocatrice lo stipendio, ma l’ha citata per danni. Dopo il ritiro della schiacciatrice, la squadra ha perso punti e sponsor:
Hanno paragonato la gravidanza ad un danno che io ho arrecato alla società. Loro hanno scritto sulla citazione, che quando ho firmato il contratto avevo già 38 anni e che dovevo dire che forse volevo avere dei figli. Io non dovevo informarli di questa cosa. Il contratto lo abbiamo firmato entrambi.
Lara Lugli ha ricevuto supporto da tantissime persone e la sua è una situazione che tantissime atlete hanno già affrontato, rimanendo nel silenzio.