L’intervento della Ministra per la Famiglia, Elena Bonetti davanti alle voci dei bambini

Le risposte di Elena Bonetti, Ministra per la Famiglia, alle voci dei bambini, a ciò che provano e a ciò che vorrebbero

La ministra della Famiglia, Elena Bonetti, è stata intervistata da Sky Tg24, per dei chiarimenti riguardo le uniche persone che non hanno voce, ovvero i bambini. Molti di loro sono stati ripresi mentre esprimono quello che stanno provando e quello che vorrebbero. Guardate il video di seguito:

https://www.facebook.com/elenabonetti/videos/233730834512843/

“Mi mancano gli amici, gli insegnanti”.

“Spero che potrò andare al mare, per con le mascherine”.

“Giocare con l’altalena, con lo scivolo, con il dondolò”.

“Andare fuori all’aperto con la bici”.

“Stare con gli amici, giocare, scherzare”.

“I nonni”.

“Andare sullo scivolo e tornare a casa con tutte le ginocchia sporche”.

Dal prossimo 4 maggio, la maggior parte dei genitori dovrà tornare a lavorare, ma i bambini continueranno a vivere esattamente la vita come adesso. Ecco cosa ha risposto la Ministra della Famiglia, Elena Bonetti, dinanzi le loro parole:

“Innanzitutto credo che sia bello e importante, che si sia partiti questa con questa discussione proprio dalle voci e dallo guardo dei bambini, che hanno quella capacità di coraggio, di resilienza, di speranza, di fantasia e creatività di cui ci dovremmo riappropriare tutti.

In questo momento la partita più grande e l’ostacolo più grande che abbiamo, è l’incertezza proprio anche per attivare l’energia necessaria per ripartire e credo sia evidente a tutti ormai che la vera rete di sicurezza del nostro paese, sono le famiglie e le famiglie attraverso anche la voce e lo sguardo dei bambini e delle nuove generazioni.

In questo momento tante famiglie italiane vivono la fatica dell’incertezza di sapere come organizzare e quando si potrà ripartire. Ecco, a questa domanda dobbiamo dare risposta con alcune azioni concrete. L’abbiamo detto più volte, le famiglie sono la priorità per l’azione politica e anche del nostro governo. Ecco adesso è il momento di dimostrarlo e di far diventare questo impegno di parole, un fatto concreto al servizio del paese.

Io credo che questa sia un’occasione anche per ricostruire un’alleanza nuova all’interno del paese, che ricongiunga le generazioni e quindi che davvero ci faccia comprendere quanto la responsabilità educativa non debba e non possa essere un fatto solamente delle famiglie, ma deve essere davvero una responsabilità collettiva

Ci sono tre linee d’azione sulle quali io personalmente, come ministro, sto lavorando.

La prima è che se si riapre il mondo del lavoro, bisogna rinforzare lo strumento dei congedi parentali, che abbiamo già introdotto in modo straordinario nella prima fase della gestione dell’emergenza, ma ovviamente va esteso con più giorni di congedo straordinario e anche come durata temporale.

Il secondo strumento, importante e fondamentale, sul quale credo avremo modo di approfondire, è quello della ricostruzione di quella rete educativa, di quella comunità educante, fatta di enti locali, del terzo settore, associazioni per l’educazione e l’infanzia, che si deve ricostruire. Ma che deve esserci al sostegno proprio delle famiglie e anche per rispondere al diritto all’educazione che hanno i bambini.

Infine un assegno mensile per i figli, quindi risorse che si rivolgono esattamente e prioritariamente a questi bambini che ci stanno chiedendo aiuto.  Io credo che siano tre direzioni fondamentali sulle quali sia necessario iniziare a camminare e a prendere decisioni forti e chiare ed è questo il mio lavoro all’interno del Governo”