L’intervista del 2 maggio, a Lucia Azzolina: scuola a settembre e interventi con la Fase 2

Cosa succederà con la Fase 2? Si tornerà a scuola a settembre? L'intervista del 2 maggio, alla Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina

Nella giornata di ieri, 2 maggio 2020, la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stata intervistata da Sky TG24, sull’argomento scuola. La Ministra si è ritrovata davanti alla domanda che in questi giorni, sta tormentando la maggior parte delle famiglie. Chi starà con i bambini, se dal 4 maggio i genitori ritorneranno a lavorare? Cosa succederà a settembre con la scuola?

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“Abbiamo sicuramente un piano per settembre e ci stiamo lavorando giorno per giorno. A settembre si deve tornare a scuola, i nostri studenti hanno il diritto di tornare a scuola. È evidente che rispetto alla situazione storica che noi stiamo vivendo, dobbiamo immaginare tante opzioni.

Lucia Azzolina intervista

La prima è il ritorno alla normalità, come tutti noi vorremmo, come abbiamo sempre conosciuto la scuola. La seconda è un’opzione rispetto al fatto che il contagio accompagni ancora le nostre vite, fino a quando non si trova un vaccino e qui ci tengo a dire una cosa evidente, che non possiamo far tornare i nostri studenti in classi da 28/30 persone. Io ho fatto una battaglia contro le classi pollaio, sono stata derisa. Da quando questa battaglia è iniziata, si stanno rendendo tutti conto di quanto importante sia la scuola e del fatto che le classi pollaio esistono. Se io devo far sì che venga mantenuto il distanziamento sociale, è evidente che non posso mettere 28/30 alunni per classe. Su questo stiamo lavorando e ci stiamo organizzando, anche pensando eventualmente a forme di didattica mista, metà in classe e metà a distanza e qui ci tengo a dire un’altra cosa, non abbiamo mai parlato di doppi turni di insegnanti, quindi lei polemiche che sono nate in questi giorni (ci servono più soldi perché dobbiamo pagare doppi turni eccetera), sono tutte polemiche infondate, perché non abbiamo mai parlato di doppi turni, per una semplicissima motivazione, togliamoci dalla testa che gli insegnanti facciano 18-24-25 ore, perché c’è tutto un momento di preparazione delle lezioni, di correzione delle lezioni, di studio, di ricerca, per far parte dei doveri della classe docenti. Non abbiamo mai parlato di doppi turni”.

Lucia Azzolina intervista

La Ministra ha poi spiegato che la settimana scolastica, consisterebbe in 5-6 giorni di lezione. una delle idee, per adesso, è che metà studenti vadano per una settimana in classe, mentre l’altra metà collegati da casa, seguano ciò che l’altra metà fa in classe. In questo modo la socialità resta e il programma va avanti per tutti, allo stesso livello.

Lucia Azzolina intervista

Per quanto riguarda invece, ciò che ha anticipato il Presidente Giuseppe Conte, sulla riapertura a giugno, degli asili per i più piccoli, privati, come pensate di fare?

Lucia Azzolina intervista

“Abbiamo già detto che quest’estate, al termine delle attività didattiche, metteremo a disposizione le scuole, palestre e cortili, perché sappiamo benissimo che dobbiamo dare una risposta. Per quanto riguarda il Ministero dell’Istruzione, è ovvio che se dal 4 maggio si ritorna a lavorare, noi dobbiamo dare delle risposte alle famiglie subito, ed è per questo che insieme alla Ministra Bonetti e ad altri ministri del Governo, stiamo lavorando ad un protocollo che sottoporremo anche al CTS, per far sì che piccoli gruppi di bambini (4/5 non di più) possano essere seguiti. Tutto ciò in collaborazione con gli enti locali, che stanno facendo sicuramente la loro parte e che ringrazio. Stiamo lavorando sul testo di un documento, che a breve a breve sottoporremo al comitato tecnico scientifico, perché io ci tengo a dirlo, se abbiamo chiuso le scuole, è perché avevamo il dovere di proteggere la salute dei nostri studenti.

Avevamo dei dati scientifici preoccupanti, perché questo lo possiamo dire tranquillamente. Si parlava di un numero di terapia intensiva altissimo. La nostra scelta di prudenza, è stata quella si di tutelare gli studenti e il personale scolastico, ma soprattutto l’Italia, perché se abbiamo 9000 posti di terapia intensiva, non possiamo certamente mettere a rischio il paese, aprendo oggi le scuole. Questo ci tengo a dirlo, perché un Governo deve agire con prudenza, gradualità, tutelando la salute”.