Lite in famiglia finisce in tragedia, la dinamica è drammatica: dove e cosa è successo 

Un meccanico di 74 anni è stato ucciso durante una lite: il responsabile avrebbe confessato

Un tragico omicidio ha scosso la comunità di Verbicaro, in provincia di Cosenza, dove un meccanico di 74 anni è stato trovato morto nella sua officina. I soccorsi si sono rivelati vani, con la vittima rinvenuta in una pozza di sangue. I dettagli dell’accaduto sono ancora in fase di approfondimento, ma quello che emerge è un contesto familiare teso e conflittuale.

Il ritrovamento del corpo

Il dramma si è consumato nella tarda serata del 20 novembre, quando Ugo L., 74 anni, è stato trovato senza vita all’interno della sua officina. La vittima presentava evidenti segni di violenza, in particolare ferite profonde alla testa. A scoprire il corpo sono stati i carabinieri, allertati da una chiamata di emergenza fatta da un familiare, che ha riferito di un grave incidente. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto, hanno immediatamente notato il tubo di metallo, presumibilmente utilizzato per infliggere il colpo fatale, ancora macchiato di sangue, e hanno avviato le indagini.

Le prime informazioni raccolte hanno portato a un indagato principale: il nipote della vittima, 41 anni, che è stato successivamente arrestato. L’uomo lavorava con lo zio nell’attività di famiglia e, secondo le ricostruzioni, tra i due ci sarebbe stata una lite che ha portato all’atto violento. Gli inquirenti stanno ora cercando di comprendere l’esatta dinamica degli eventi che hanno portato a questo tragico epilogo.

Confessione e movente del delitto

Secondo le informazioni fornite dalle autorità, il 41enne avrebbe confessato di aver colpito lo zio dopo un acceso confronto. La lite sarebbe scoppiata a causa di dissidi legati alla gestione dell’officina, un tema che sembrerebbe essere diventato il fulcro di tensioni familiari irrisolte. In seguito all’aggressione, il nipote ha contattato i familiari, cercando aiuto, ma il suo gesto è stato interpretato come un tentativo di depistare le indagini.

I carabinieri hanno subito intuito che il giovane era coinvolto nell’omicidio, portandolo in caserma per ulteriori interrogatori. La confessione del nipote ha aggiunto un ulteriore elemento di complessità al caso, evidenziando come le dinamiche familiari possano sfociare in situazioni estremamente violente. Le indagini proseguono per chiarire tutti i dettagli e comprendere le motivazioni che hanno portato a questo tragico evento, che ha scosso non solo la famiglia Lofrano, ma tutta la comunità locale, trovando tutti increduli di fronte a un simile atto di violenza.