Lo licenziano per un “probabile errore”, dopo 30 anni di servizio l’estremo gesto: cos’è successo

Addio a Paolo, uomo 55enne che si è tolto la vita dopo il licenziamento.

Un uomo di 55 anni ha deciso di togliersi la vita dopo essere stato licenziato dal posto in cui lavorava da quasi 30 anni. Il tutto a causa di un errore presunto e di un provvedimento molto severo che stava cercando di impugnare.

Uomo che lavora alla Metro si suicida
Metro

Ecco che cosa è successo.

Uomo perde il lavoro e si toglie la vita

Dopo quasi 30 anni di lavoro nello stesso posto, un uomo di 55 anni ha deciso di togliersi la vita in quanto è stato licenziato in maniera improvvisa e a suo dire ingiustificata. L’uomo lavorava presso un supermercato attivo presso il settore della grande distribuzione, la Metro.

Uomo di 55 anni muore dopo il licenziamento
Paolo Michielotto

A quanto pare la direzione aveva deciso di licenziare l’impiegato in quanto l’uomo avrebbe commesso un errore che alla fine ha comportato danni per circa 280 euro all’azienda. Questo ammanco deriverebbe dal fatto che il dipendente non avrebbe fatto pagare alcune spese di trasporto a dei clienti, incidendo in maniera negativa sul bilancio dell’azienda.

Questo sarebbe il motivo per cui l’azienda avrebbe optato per il licenziamento, avvenuto tramite comunicazione scritta dopo un avviso mandato qualche tempo prima. L’impiegato aveva però deciso di rivolgersi alla Cgil, ma era in attesa dell’appuntamento che gli avrebbe permesso di tutelare i suoi diritti.

Nessuna rivincita per Paolo: la scelta finale è la più drammatica

Il dipendente, il cui nome era Paolo Michielotto, aveva ottenuto la possibilità di far valere i suoi diritti, ma purtroppo l’azienda si è sempre opposta ad ogni sorta di contrattazione. Proprio per questo, stanco dal tutto contesto e molto probabilmente deluso dalla mancanza di riconoscimento nei suoi confronti, Paolo ha deciso di togliersi la vita.

Uomo di 55 anni perde il lavoro e si suicida
Foto d’archivio

Tutti lo hanno ricordato con affetto, ribadendo quanto per lui il lavoro fosse fondamentale. A ricordarlo anche un collega che lo ha descritto come una persona cordiale e allegra, ma che nascondeva una grandissima fragilità. Buon viaggio Paolo!