Lo strazio del papà del piccolo Aness, bimbo morto a soli 8 mesi
Le strazianti parole del papà del piccolo Aness, il bimbo di soli 8 mesi trovato in casa senza vita
Non riesce a darsi pace il papà del piccolo Aness. In un’intervista, ha deciso di parlare di ciò che sta vivendo in queste ore. Purtroppo la tragica ed improvvisa morte del bimbo, non ha scosso solo la famiglia, ma anche tutta la comunità. In molti ora stanno facendo il possibile per mostrare la loro vicinanza.
La tragedia di queste persone è avvenuta nel tardo pomeriggio di venerdì 4 marzo. Precisamente nel comune di Vignola, in provincia di Modena.
Il bimbo stava dormendo nel letto con sua madre. Quest’ultima, poco dopo, si è alzata per andare fare le solite faccende domestiche, ma quando è tornata nella stanza per controllarlo, si è resa conto che il suo piccolo era caduto dal letto e non respirava più.
I genitori hanno lanciato in fretta l’allarme al 118. Un vicino di casa, in attesa che arrivassero i sanitari, ha avviato subito tutte le manovre di rianimazione. Tuttavia, i loro disperati tentativi, non hanno portato ai risultati sperati.
I medici intervenuti nella casa, non hanno potuto far altro che dichiarare il suo decesso. Nell’abitazione sono arrivate anche le forze dell’ordine, che hanno avviato in fretta le indagini. Da una prima ricostruzione, credono che il piccolo Aness sia caduto dal letto e sia finito vicino alla culletta, posta proprio al fianco del letto.
Pensano, infatti, che il bimbo sia morto soffocato, proprio mentre stava dormendo. Tuttavia, sarà solo l’autopsia a dare le risposte ai genitori e anche agli inquirenti. Il papà, Amed Miad, poche ore dopo la morte del suo bambino, secondo ciò che riporta Il Resto del Carlino, ha deciso di parlare di ciò che sta vivendo.
Le parole del papà di Aness sulla tragedia
Io mi trovavo a riposare in un’altra stanza, mentre mia moglie era a letto con il piccolo in un’altra camera. Poi lei si è alzata, è andata a pregare e dopo è andata in cucina a preparare il pane.
Quando è tornata in camera, nostro figlio era caduto dal letto, era morto. Tra l’altro gli avevamo appena scattato le foto per il passaporto. Le pratiche si sarebbero dovute concludere nei prossimi giorni. Mio figlio più grande, che ha 8 anni, sta capendo pian piano che è successo qualcosa.
Era molto legato al suo fratellino e mi chiede in continuazione dov’è. Ci tengo a ringraziare tutti i parenti, i vicini di casa, gli amici, tutto il quartiere e la comunità locale, per la vicinanza che ho sentito in queste ore attorno alla mia famiglia.