Luana D’Orazio: il processo che dovrebbe iniziare oggi, rischia un rinvio
I legali dei tre imputati per la morte di Luana D'Orazio chiederanno uno slittamento dell'inizio del processo: ecco i motivi
Nella mattinata di oggi, giovedì 7 aprile 2022, dovrebbe aprirsi il processo legato all’incidente nella ditta tessile di Montemurlo che, quasi un anno fa, ha causato la morte di Luana D’Orazio. Uno dei legali dei tre imputati, però, potrebbe richiedere il rinvio a giudizio, facendo così slittare l’inizio del percorso processuale.
È passato quasi un anno da quel maledetto 3 maggio 2021. Luana lavorava da circa un anno come operaia in una ditta tessile di Montemurlo, in provincia di Prato.
La sua divisa da lavoro è rimasta incagliata in un rullo dell’orditoio su cui stava lavorando, che l’ha trascinata all’interno degli ingranaggi spezzandole la vita sul colpo.
Naturalmente la vicenda ha creato molto scalpore e le dovute perizie hanno fatto emergere dei dettagli che hanno poi portato poi all’apertura di un’indagine.
Da quest’ultima è emerso che i dispositivi di sicurezza su quel macchinario erano stati disattivati. E molto probabilmente è stato proprio questo fattore a causare la morte della giovane operaia.
La procura di Prato, a quel punto, ha iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, tre persone. Queste sono Luana Coppini (titolare), Daniele Faggi (marito della Coppini e titolare in essere) e Mario Cusimano (responsabile della manutenzione).
L’inizio del processo per la morte di Luana Coppini
Oggi, giovedì 7 aprile 2022, dovrebbe aprirsi la prima fase del percorso processuale legato proprio alla morte di Luana D’Orazio. Ma voci di corridoio parlano di un probabile slittamento.
Questo rinvio potrebbe essere legato alla richiesta fatta perpetrare proprio dai legali dei tre imputati. Questi ultimi in passato avevano chiesto al gip che venisse ripetuto l’esame periziale sul macchinario coinvolto nell’incidente, ma la suddetta richiesta era stata respinta.
Ora potrebbero richiederlo di nuovo al gup.
Nel processo che inizierà, si dovrà parlare anche del risarcimento previsto per la famiglia della vittima. La Unipol qualche settimana fa aveva riconosciuto a loro un indennizzo di 1 milione e 200mila euro, ma la famiglia D’Orazio lo aveva rifiutato.
Nel processo dovrebbe poi costituirsi come parte civile anche il papà del bambino di Luana. Bambino che oggi ha 6 anni e che vive con i nonni materni. Luana aveva interrotto ogni rapporto con il ragazzo già da molto tempo prima della sua morte.