Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, in collegamento con Rai 2
Il Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, in diretta su rai2. Ecco le sue risposte, alle domande sulla scuola
L’intera Italia si è ritrovata in un cambiamento inaspettato, a causa dell’emergenza sanitaria Coronaviru. Tra le tante domande e le continue richieste, c’è l’argomento che riguarda l’istruzione. Come faranno adesso gli studenti? Quando riaprirà la scuola? Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione, è stata ospite, ieri sera, in diretta a Rai 2. Ecco il video su quanto ha dichiarato:
L’anno scolastico finisce qui? Non si torna più a scuola? O secondo lei c’è una possibilità di rientrare?
“Grazie per questa domanda che ci permette di fare sicuramente chiarezza. Non è il Ministro dell’Istruzione che, ahimé, può stabilire quando un virus abbia termine o meno. Io ho il compito di tutelare i miei studenti e di garantire alle famiglie che fino a quando non ci sarà la sicurezza per tutto il nostro personale scolastico e per gli studenti, di poter rimettere piede in classe, non torneranno in classe. Ma ho il dovere, insieme a tutti i miei colleghi, come ministro, di pensare a degli scenari e di realizzarmi per far sì che gli studenti continuino a lavorare insieme al personale scolastico. Io penso che il paese in questo momento possa essere assolutamente orgoglioso e fiero di tutto quello che il personale scolastico sta facendo e un ringraziamento va anche alle famiglie che stanno collaborando con la scuola e agli studenti”.
Ammesso che si torni il 18 maggio, come anche lei aveva detto. Avrebbe senso due settimane dalla fine della scuola rischiare di riempire le aule di studenti?
“No se è un rischio sicuramente no, ma infatti è proprio per questa motivazione che io ascolterò insieme a tutto il governo, come abbiamo fatto finora, quello che le autorità sanitarie ci diranno, perché io ministro dell’istruzione ho competenza per garantire il diritto all’istruzione dei miei studenti e il diritto di insegnamento, della libertà di insegnamento dei docenti, ma è chiaro che non ho competenze mediche. Sarei felice di riportare i miei studenti, ma soltanto quando le condizioni lo permetteranno”.
Tutti gli studenti fanno domande sulla maturità. Alla fine ci sarà? E quale tipo di maturità è prevista, nell’ipotesi di non rientrare in aula?
“Abbiamo previsto diversi scenari che garantiscano un esame serio, come abbiamo sempre detto dal primo momento, malgrado le ricostruzioni fantasiose che in questi giorni ho avuto modo di leggere. Gli scenari al momento sono due, per gli esami di stato. Una ipotesi nel caso in cui si ritornasse in classe entro il 18 di maggio, è quella di prevedere l’esame con la commissione tutta interna, il presidente esterno come abbiamo già comunicato nell’informativa al senato che abbiamo fatto qualche giorno fa. La prova nazionale di italiano sarà gestita dal Ministero dell’Istruzione, come sempre si è fatto, la seconda prova, che è molto attinente agli apprendimenti sulla base delle diverse scuole, che i nostri studenti frequentano, sarà preparata dalla commissione interna. Questo perché noi dobbiamo assolutamente garantire delle prove che siano aderenti al percorso di apprendimento che gli studenti hanno fatto quest’anno”.
Se invece non si torna a scuola?
“Se invece non si tornasse a scuola, gli esami saranno con un’unica prova orale. Ci tengo a sottolineare una cosa agli studenti, faccio proprio un appello agli studenti, rispetto alle ricostruzioni errate di questi giorni, stiamo chiedendo responsabilità a tutto il paese e il personale sanitario, il personale docente e tanti altri, ne sono un esempio. Gli studenti che faranno l’esame di stato sono cittadini che votano, sono cittadini adulti, io chiedo la stessa responsabilità a loro. È importantissimo che studino, che facciano bene, perché sono il futuro del nostro paese e io credo molto negli studenti, credo che in questo momento la loro serietà e la loro responsabilità debba essere assolutamente necessaria”.
Se qualche studente ha delle insufficienze o dei debiti alla fine del primo quadrimestre, è ammesso comunque all’esame di maturità?
“Gli studenti sono ammessi, ma essere ammesso non significa essere promosso. La didattica a distanza funziona benissimo in quelle scuole che avevano già intrapreso un percorso di formazione obbligatoria dei docenti di digitalizzazione. Il resto ha fatto dei passi avanti enormi. Il personale scolastico mosso da un orgoglio enorme, si è messo a lavorare più che poteva e va ringraziato per questo. I problemi chiaramente ci sono e non abbiamo certezza di essere arrivati a tutti quanti. Gli studenti vanno tutelati, non nel senso di una promozione, come è stato raccontato in questi giorni, ma nel senso che io ti ammetto, ti do una possibilità, poi sta a te dimostrare di aver lavorato bene”.
Per le scuole medie? Gli esami?
“Sono anche in questo caso due scenari diversi. Se non si torna a scuola, gli studenti presenteranno un elaborato fatto insieme ai loro insegnanti, durante il periodo di didattica distanza e saranno scrutinati, con lo scrutinio finale. Questo sarà come dire, la catapulta verso l’anno scolastico successivo, la scuola secondaria di secondo grado” .
È previsto un piano per riprendere le scuole in modalità diverse qualora presente si potesse andare a scuola, ma con un distanziamento sociale anche all’interno delle scuole?
“Questo è uno dei tanti scenari a cui noi stiamo pensando. Mi permetta di ricordare delle fratture, dei problemi atavici. È difficile mantenere quel metro di distanza tra uno studente e l’altro, su cui il paese ha riflettuto, nel senso che abbiamo parlato anche negli scorsi mesi e dovrà rifletterà ancor di più. Io insieme a tutto lo staff, insieme ai sottosegretari del Ministero dell’Istruzione, lavoreremo a tutti gli scenari possibili domani in consiglio dei ministri, discuteremo insieme di un decreto che farà riferimento anche a questi aspetti e la maggioranza di governo si prepara e prepara la fine di questo anno scolastico, per cui gli studenti non perderanno l’anno scolastico, grazie alla didattica distanza e si inizierà a pensare all’inizio del successivo anno”.
C’è una data certa per sapere quando si tornerà a scuola?
“No questo dipenderà esattamente da come andrà il virus. Ma una cosa gliela posso garantire, quando si ritornerà a scuola, è perché avremo la certezza che i nostri studenti, figli di tutti gli italiani, siano al sicuro”.