Luigi Caiafa, i parenti di Ciro: scherzavano, non era una rapina
Le parole dei parenti di Ciro De Tommaso, complice di Luigi Caiafa, ucciso dalla polizia durante una rapina
Secondo i parenti di Ciro De Tommaso, complice di Luigi Caiafa, 17enne ucciso a Napoli da un poliziotto, non era una rapina. I due stavano solo scherzando. E l’agente di polizia ha esagerato non riconoscendo quella che era una pistola giocattolo. Ecco le parole della famiglia del giovane.
Luigi Cafaia è il 17enne morto a Napoli durante un tentativo di rapina. Un poliziotto ha sparato mentre il ragazzo si trovava in via Duomo intento a derubare dei ragazzi in auto.
Il ragazzo è stato ucciso il 4 ottobre dalla polizia che ha esploso dei colpi di arma da fuoco pensando che la pistola in mano al giovane fosse vera. Si è poi scoperto che, invece, era una pistola giocattolo. Una pistola a salve.
La Procura sta ascoltando tutti i testimoni, i poliziotti e i tre presunti rapinati, per capire cosa è successo davvero quella sera. Secondo l’ultima ricostruzione, i due ragazzi con il volto coperto da un casco e un ‘arma finta, non riconoscibile a distanza, avevano minacciato tre persone a bordo di una Mercedes Classe A parcheggiata. L’intento era quello della rapina. Erano le 4.30 di notte e in quel momento un’auto civetta della polizia è arrivata dopo una segnalazione.
Luigi Caiafa morto per uno scherzo? O era una rapina?
Secondo i parenti di Ciro De Tommaso, che si pensa fosse un complice di Luigi, era solo uno scherzo. Si trattava di una rapina fatta per gioco tra persone che si conoscevano.
Secondo la famiglia del ragazzo di Forcella, figlio di Genny ‘a Carogna (al secolo Gennaro De Tommaso, ultras e narcotrafficante in carcere) era tutto un gioco.
La mamma di Ciro De Tommaso a Fanpage ha detto che la morte del 17enne ricorda il caso di Ugo Russo, che a marzo scorso ha perso la vita. A ucciderlo un carabiniere fuori servizio che lo aveva visto derubare in zona Santa Lucia nel quartiere Chiaia.