Lutto a Reggio Emilia, Elena Russo è morta a 20 anni, mentre stava consegnando le pizze
Reggio Emilia in lutto, Elena Russo è morta a 20 anni: stava consegnando le pizze ed era il suo lavoro
Si chiamava Elena Russo ed era purtroppo una ragazza di soli 20 anni, che la scorsa domenica è morta, mentre stava consegnando le pizze con la sua auto. Faceva quel lavoro per potersi pagare gli studi ed infatti, i sindacati hanno deciso di dire la loro opinione sull’accaduto.
Il funerale di questa giovane, è stato celebrato nella giornata di ieri, giovedì 3 febbraio. Purtroppo però, la sua improvvisa scomparsa ha sconvolto migliaia di persone.
Il dramma di Elena Russo è avvenuto la scorsa domenica 31 gennaio. Era a bordo della sua Fiat Punto e stava andando a consegnare le pizze, in un piccolo comune del posto.
Purtroppo però, per cause ancora da chiarire dalle forze dell’ordine, la ragazza ha perso improvvisamente il controllo del suo veicolo. Stava percorrendo via Tirabassi, nella direzione del comune di Castelbaldo.
Elena in un primo momento si è scontrata contro un albero e subito si è ribaltata più volte con il veicolo. A causa del violento impatto, la giovane 20enne è morta praticamente sul colpo. Infatti i medici intervenuti, non hanno potuto far nulla per salvarla.
Non si sa bene cosa sia successo, ora infatti gli inquirenti sono a lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente. Probabilmente la ragazza è uscita fuori strada o per un malore, o per una buca, oppure anche per l’attraversamento di un animale.
Lo strazio della mamma di Elena Russo
In tanti sono rimasti sconvolti dalla morte improvvisa di Elena. La mamma Anna, distrutta dalla perdita subita, in un’intervista con Il Resto del Carlino, ha detto:
Elena prestava volontariato alla Croce rossa. Guidava le ambulanze, al volante era brava, sempre attenta. E poi da qualche mese faceva le consegne per una pizzeria. Le volevano un gran bene anche lì, la trattavano come una figlia.
Anche Domenico Chiatto, segretario Cisl Emilia Romagna, su questa vicenda ha dichiarato: “Non si può morire per una pizza calda. C’è un mercato di lavoro, che è quello delle consegne a domicilio, che è ancora privo di regole adeguate!”