Mamma e figlio scomparsi nel Lago di Garda, speranze finite: la tragica notizia poco fa
I due, mamma e figlio, erano arrivati in Italia dall'Ucraina per fuggire proprio dalla guerra. Hanno trovato una tragica fine nel lago.
Continuano le ricerche dopo la tragica scomparsa al Lago di Garda. Qui, Hanna Shabratska, 56 anni, e suo figlio Oleksiy, 19 anni, entrambi di origine ucraina, avevano scelto la giornata di ieri per rinfrescarsi e passare una piacevole gita fuori porta estiva.
I due non sono tornati a casa in Trentino dopo la giornata a Riva del Garda e il compagno della donna, dopo averli cercati, ha chiamato le autorità. Purtroppo, è di poco fa la notizia del recupero del corpo del giovane, rinvenuto in acqua a circa 18 metri di profondità. La notizia è stata seguita dopo poco da quella del ritrovamento del corpo della madre, anche lei sul fondale del lago, poco distante dal figlio.
Non vedendoli rientrare a casa, a Rovereto, il compagno della donna ha allertato i carabinieri denunciando la loro scomparsa. Aveva ricevuto una fotografia nella tarda mattinata di ieri ma non aveva avuto più notizie e risposte alle chiamate. Le ricerche, supportate dalle analisi dei cellulari dei due dispersi, mamma e figlio, si stanno concentrando nella zona di Punta Lido, con l’intervento delle squadre specializzate di ricerca in acqua.
Le operazioni si sono svolte per molte ore. Alcune ipotesi delle autorità alla ricerca dei due parlano di una tragedia avvenuta in acqua, evento in cui l’uno è morto per salvare l’altro dalle correnti. Mamma e figlio, quindi, potrebbero essere scomparsi mentre facevano il bagno al lago. I vigili del fuoco stanno collaborando con le autorità per ricostruire l’accaduto partendo lungo la riva.
Dopo il bagno, avrebbero dovuto rientrare a casa, ma l’uomo ha atteso invano il loro arrivo. Le prime indagini delle autorità sulle celle telefoniche hanno localizzato l’ultima connessione nella zona di Punta Lido.
Purtroppo, nonostante le speranze di ritrovare la madre viva, la notizia arrivata successivamente a quella del recupero del corpo del ragazzo nel lago ha gettato nel dolore e nel lutto il compagno della donna, Mauro Mariotti, e la comunità di Rovereto. I due, mamma e figlio, erano arrivati in Italia dall’Ucraina per fuggire proprio dalla guerra. Tragico come il loro destino si sia scontrato con un’altra tragedia, ben diversa da quella rappresentata dalla guerra da cui erano fuggiti.