Mamma ucraina barricata con la figlia di 3 anni in una casa d’accoglienza di Terni
La bimba è stata tratta in salvo
Paura in una casa accoglienza di Terni, in Umbria. Una mamma ucraina barricata con la figlia di 3 anni dentro la struttura non voleva uscire. Si era chiusa nella sua stanza nell’appartamento dell’edificio che ospita i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina e, quando la polizia è riuscita a entrare, teneva in mano un coltello.
La donna di 39 anni si era chiusa nella sua stanza nell’appartamento dove sono accolti diversi profughi in fuga dalla guerra. Insieme a lei c’era la figlia di soli 3 anni. La donna ha iniziato a dare in escandescenza, non voleva aprire la porta e non voleva parlare con nessuno.
Gli operatori hanno chiamato le forze dell’ordine nell’appartamento che si trova nel quartiere Polymer. Sul posto sono arrivati poliziotti e operatori del 118. Nessuno è riuscito a convincere la donna ad aprire la porta. Solo l’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di entrare nella stanza.
Quando gli agenti sono entrati nella stanza, la donna 39enne era in piedi, con in braccio la figlia di 3 anni e un coltello nell’altra mano. La polizia, per fortuna, è riuscita a disarmare la mamma e a mettere subito in sicurezza la piccola.
Da quello che è emerso dai racconti degli agenti, la donna era in stato di agitazione. I sanitari del 118 l’hanno subito soccorsa e trasferita i n ospedale con l’ambulanza intervenuta. Ora si trova ricoverata presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale Santa Maria di Terni.
Mamma ucraina barricata con la figlia di 3 anni, attimi di paura a Terni
Sono stati momenti di paura per tutti quanti nella struttura. Si temeva sia per la mamma sia per la bambina, che per fortuna sta bene.
I medici dell’ospedale umbro dovranno ora valutare le condizioni psichiche della donna e comprendere cosa è scattato nella sua mente per arrivare a tanto.