Manuela Bittante: il marito rifiuta gli arresti domiciliari

Sergio De Zan, accusato dell'omicidio di sua moglie Manuela Bittante, ha rifiutato gli arresti domiciliari e vuole restare in carcere

Si trova in carcere, accusato del reato di omicidio volontario e aggravato, il 74enne Sergio De Zan. L’uomo ci è finito dopo aver ucciso a coltellate sua moglie, Manuela Bittante. Il suo legale avrebbe voluto chiedere per lui gli arresti domiciliari, ma è stato lo stesso imputato a rifiutare, dicendo che merita di stare in cella.

Manuela Bittante uccisa dal marito

Un evento molto drammatico che è avvenuto nei giorni scorsi e che ha sconvolto completamente la piccola comunità di Maser, comune di circa 5 mila abitanti della provincia di Treviso.

Tutto è iniziato lo scorso luglio, quando la signora Manuele Bittante è stata trasportata in ospedale per un ictus. La donna ha ricevuto tutte le cure del caso dal personale medico, ma non si è mai ripresa del tutto, rimanendo in uno stato semi vegetativo.

Mercoledì scorso la donna è stata dimessa, ma pochi giorni dopo suo marito e la figlia l’hanno riaccompagnata nel nosocomio, per aver sbagliato qualcosa mentre le davano da mangiare (la donna si nutriva con un sondino, ndr).

Tornata a casa, venerdì, è rimasta da sola con suo marito, il signor Sergio De Zan, che però non ha retto al trauma di vederla così sofferente.

Manuela Bittante uccisa dal marito

Il 74enne ha impugnato un coltello da cucina e l’ha colpita con diversi fendenti, per poi dirigersi nella caserma dei Carabinieri di Cornuda e costituirsi.

Lui era convinto che sua moglie fosse morta, ma i soccorritori, arrivati in casa degli anziani, l’hanno trovata ancora in vita, seppur in condizioni disperate.

Il decesso è tuttavia arrivato poche ore dopo, nella prima mattinata di ieri, tramutando il reato contestato a De Zan da tentato omicidio ad omicidio effettivo, aggravato dal legame di parentela che intercorreva tra i due.

Le parole del marito e assassino di Manuela Bittante

Manuela Bittante uccisa dal marito

L’uomo, fin dai primi momenti successivi all’arresto, ha subito spiegato i motivi che lo hanno spinto a compiere un gesto simile. Non ce la faceva a sopportare che sua moglie stesse così male, in una situazione insostenibile.

Sabrina De Rossi, legale difensore dell’uomo, ha raccontato a Il Corriere della Sera che la sua intenzione era quella di far ottenere al suo assistito gli arresti domiciliari. Lui, però, avrebbe rifiutato.

Non volevo che soffrisse, è giusto che io stia in carcere“: sarebbero state queste le poche e strazianti parole dell’uomo.