Maradona, primo colpo di scena nelle indagini sulla morte: partono le perquisizioni
Gli inquirenti danno avvio ai controlli
L’inchiesta sul decesso di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre scorso, offre la prima svolta. La Procura di San Isidro ha stabilito per le perquisizioni dell’ufficio privato e dell’abitazione di Leopoldo Luque, colui che ha operato l’ex calciatore argentino alla testa, nella Clinica Olivos per la rimozione alla regione sinistra dell’ematoma subdorale.
Maradona: accelerata nelle indagini
La prima parte del dossier degli inquirenti si concentra soprattutto sul neurochirurgo. A fornire gli aggiornamenti, John Broyard della Procura di San Isidro, a capo delle investigazioni. Sotto le sue direttive Cosme Iribarren, Patricio Ferrari e Laura Capra.
Alla ricerca di prove
L’atto in questione segna un’accelerata nelle indagini avviate per chiarire i punti oscuri della vicenda che hanno destato sospetto. Le autorità sono alla ricerca di prove, per ricostruire nei dettagli le ultime ore di vita di Maradona. E soprattutto se si sono verificate eventuali negligenze mediche e nell’assistenza domiciliare. L’ipotesi prefigurata di reato, in attesa di riscontri, è omicidio colposo e abbandono di persona.
Il via alle perquisizioni è partito successivamente alle affermazioni rilasciate dalle figlie dell’ex Pibe de Oro (Jana, Dalma e Gianinna) che avrebbero fatto riferimento ai farmaci prescritti, negli ultimi mesi di cure condotte presso le cliniche Olivos a Buenos Aires e Ipensa a La Plata, da Luque insieme alla sua equipe. Gli inquirenti interrogheranno il medico nelle prossime ore.
Il litigio nella casa di San Andrés
La figura del Dott. Luque, da anni accanto al Dies, è finita in discussione successivamente ad alcune testimonianze raccolte. Su un episodio particolare sono in corso gli accertamenti dei magistrati: il litigio scoppiato nella casa di San Andrés, presso cui Maradona stava svolgendo la degenza domiciliare, il 19 novembre scorso.
Maradona: possibile il sequestro dei dispositivi mobile del Dott. Luque
In aggiunta alle stesse perquisizioni, è possibile che il procuratore generale disponga pure il sequestro dei dispositivi mobile detenuti dal medico per esaminare le comunicazioni e individuare elementi utili per la ricostruzione della vicenda.