Marco Conforti trovato morto nel cofano: indagate due persone

La procura ha iscritto nel registro degli indagati due persone: si tratta di coloro i quali pare abbiano venduto la droga a Marco Conforti

Ci sarebbe un’importante svolta nel caso della morte di Marco Conforti. L’imprenditore torinese era stato trovato privo di vita nel baule della sua auto lo scorso 28 maggio. La procura ha iscritto nel registro degli indagati due persone, un uomo e una donna nigeriani, che molto probabilmente hanno venduto la sostanza stupefacente alla vittima. L’ipotesi è che sempre loro abbiano occultato il cadavere dell’uomo.

La morte di Marco Conforti

La vicenda risale allo scorso maggio, quando una donna, ex moglie di Marco Conforti, denunciava la sua scomparsa alle autorità.

Grazie ad un applicazione di localizzazione dello smartphone, la donna aveva indirizzato le forze dell’ordine all’incrocio tra via Rovigo e Strada del Fortino, dove effettivamente era posteggiata l’auto dell’uomo, un Range Rover.

Il corpo senza vita dell’uomo era rinchiuso all’interno del portabagagli della vettura e ciò su cui si è indirizzata l’indagine, oltre che la morte stessa di Conforti, è proprio la modalità in cui lo stesso cadavere è finito lì.

Come è morto Marco Conforti

La morte di Marco Conforti

L’autopsia disposta alla procura e svolta dai medici legali, aveva fatto luce sulle cause del decesso di Conforti.

L’uomo aveva trascorso una serata insieme ad alcuni suoi amici, andando prima a cena in un noto ristorante di Torino e poi in un night club.

L’autopsia ha confermato che il decesso è sopraggiunto per un arresto cardiaco provocato molto probabilmente, come accertato dai test tossicologici, da un abuso di sostanza stupefacente, in particolare cocaina.

Indagate due persone

La morte di Marco Conforti

A circa due mesi di distanza dal fatto, ci sarebbe ora un’importante svolta nel caso. A quanto pare la Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati due persone, entrambe di origini nigeriane.

Si tratterebbe di un uomo e una donna di 39 e 31 anni, colpevoli secondo gli inquirenti di aver venduto la sostanza stupefacente a Marco.

L’ipotesi è che i due fossero ancora insieme a lui quando Conforti ha assunto la cocaina e si è sentito male. Forse presi dal panico, i due trafficanti avrebbero poi trascinato il corpo esanime dell’uomo fino alla sua auto, per poi rinchiuderlo nel bagagliaio.

Sono stati sequestrati i due telefoni degli spacciatori, dove ora si cercano prove di quanto ricostruito fino ad ora e procedere con le accuse formali.