Marco Manfrini condannato all’ergastolo: aveva ucciso la moglie nel 2019
Femminicidio di Eleonora Perraro: la Corte d'Assise del Tribunale di Trento ha confermato l'ergastolo per Marco Manfrini
Quello di Eleonora Perraro è stato uno dei femminicidi più efferati degli ultimi anni. La donna era stata uccisa dal marito Marco Manfrini, la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2019. La Corte di Assise di Trento ha confermato la condanna che era stata già decisa in primo grado. L’uomo dovrà quindi scontare un ergastolo.
Il numero dei femminicidi in Italia negli ultimi anni ha continuato a crescere e uno di quelli che hanno colpito maggiormente l’opinione pubblica, è stato quello di Eleonora Perraro.
Era la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2019. Eleonora e suo marito Marco si trovavano in un locale a Nago Torbole, a poca distanza dal lago di Garda. Dopo averla fatta ubriacare, Manfrini ha tentato di avere un rapporto con sua moglie. Ma quando la donna si è rifiutata, lui l’ha aggredita con violenza inaudita, colpendola forte e mordendola in diverse parti del corpo fino ad ucciderla.
La violenza era stata poi riversata anche sul cagnolino della coppia, poiché abbaiando stava tentando di proteggere la sua padroncina.
Confermata la condanna per Marco Manfrini
Il processo per l’uomo era iniziato poco dopo il suo arresto. Lui si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti.
Il primo grado di giudizio, però, davanti a prove inconfutabili lo aveva condannato all’ergastolo. Pena confermata, nella giornata di ieri, anche dalla Corte di Assise del Tribunale di Trento.
In aula, al momento della lettura della sentenza erano presenti anche la mamma e la sorella di Eleonora, che successivamente hanno voluto mandare un messaggio a tutte le donne vittime di violenza. Loro le hanno esortate a non rimanere in silenzio e denunciare i loro aguzzini al primo segnale.
Alessandro Maregalli, il legale della famiglia di Eleonora, ha commentato così le sentenza:
Era quello che ci aspettavamo. Non abbiamo mai messo in dubbio che potesse essere diverso il risultato dell’appello, anche perché il fatto è davvero stato sviscerato durante il processo di primo grado che è stato lungo e faticoso. La conferma dell’ergastolo, salvo l’esclusione delle aggravanti, dal nostro punto di vista, è l’unico esito possibile che poteva arrivare da questa udienza.