Maria Cirafici strangolata dalla madre in casa: soffriva di depressione
Sisinia Fanni, 74 anni, avrebbe strangolato la figlia Maria Cirafici per poi chiamare le autorità e confessare tutto: dramma a Palermo
Un dramma familiare si è consumato nella sera dello scorso 9 gennaio a Palermo, nel quartiere Bonagia. Sisinia Fanni, una donna del posto di 74 anni, avrebbe strangolato sua figlia 40enne, Maria Cirafici. Subito dopo l’anziana ha contattato le forze di Polizia, confessando già telefonicamente ciò che aveva compiuto.
Un altro dramma familiare sconvolge l’Italia, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno.
La tragedia si è verificata nel rione Bonagia di Palermo, borgata molto popolare, collocata nel quartiere di Villagrazia Falsomiele, tra il pomeriggio e la prima serata dello scorso martedì 9 gennaio.
Sisinia Fanni, una donna di 74 anni, intorno alle 20:30 ha contattato telefonicamente le forze dell’ordine, richiedendo il loro intervento poiché aveva strangolato la figlia.
Arrivati sul posto, gli agenti hanno effettivamente rinvenuto il corpo senza vita della figlia della signora. La vittima, 43 anni, si chiamava Maria Cirafici e viveva con l’anziana madre.
La confessione della madre di Maria Cirafici
Sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118, che come detto non hanno potuto far altro che constatare il decesso della 43enne.
La Polizia Scientifica si è occupata di effettuare tutti i rilievi, mentre i colleghi della squadra mobile hanno trasferito la anziana in Caserma, dove nella nottata è stata sottoposta ad interrogatorio.
Agli inquirenti, Sisinia Fanni avrebbe nuovamente confessato di aver ucciso sua figlia e di averlo fatto con un cavo elettrico.
Riguardo al movente, avrebbe spiegato di aver agito per disperazione. Maria, infatti, a quanto pare soffriva di una forte depressione e ad occuparsi di lei era proprio sua mamma.
Quest’ultima avrebbe preso questa tragica decisione poiché non voleva pensare a cosa e come avrebbe fatto sua figlia una volta che lei non ci sarebbe stata più.
La confessione della donna è ora al vaglio degli inquirenti e dovrà trovare riscontro con i rilievi effettuati nell’abitazione in cui è avvenuto il fatto e con le testimonianze di parenti e vicini di casa.
Al momento non si esclude nessuna ipotesi. Gli investigatori dubitano soprattutto del fatto che la 74enne, evidentemente molto esile, potrebbe non aver avuto la forza necessaria per strangolare a morte la figlia 43enne.
Non è ancora chiaro se al momento del delitto le due donne fossero da sole in casa o se ci fosse anche qualcun altro.