Mario Bressi, il papà dei gemellini uccisi a Margno, avrebbe premeditato il delitto
Mario Bressi ha strangolato i suoi due figli per poi togliersi la vita. Ora, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e capire di più sul terribile delitto di Margno. Dopo aver ucciso i due gemellini, l’uomo si è lanciato da un ponte. Si è trattato, a quanto sembra, di un delitto premeditato e preparato nei minimi dettagli.
Mario Bressi aveva deciso, probabilmente, di punire la moglie, Daniela, nel peggiore dei modi. Ha preparato un piano e ha premeditato il delitto. Ha preso i suoi figli e, con la scusa di una breve vacanza, li ha portati nella casa di villeggiatura di Margno, in Valsassina, provincia di Lecco. Qui hanno prima fatto un’escursione poi sono tornati a casa dove l’uomo ha compiuto l’atroce delitto.
Gli inquirenti raccontano di aver trovato la casa in ordine, il tavolo sparecchiato e i due ragazzi nei loro letti, vestiti con il pigiama. Mario Bressi ha probabilmente aspettato che si addormentassero per strangolarli. Poi li ha vegliati, probabilmente, per un po’ dal soggiorno. In seguito è uscito e si è lanciato da un ponte.
Ma chi era Mario Bressi?
L’uomo sembrava quello che, comunemente, viene definita una persona tranquilla e normale. In un articolo postato dal Corriere della Sera, Mario Bressi viene descritto così:
“Un’esistenza regolare, canonica. Almeno secondo certe regole di famiglia: lungo fidanzamento da giovani, la ricerca d’un lavoro, un buon stipendio, l’appartamento con un pezzo di verde e le siepi di gelsomini, la genitorialità, la frequenza, perfino eccessiva, nei centri di donazione del sangue, più in verità per sottoporsi a periodici gratuiti controlli che per aiutare il prossimo”.
Il padre dei gemellini non postava nulla da mesi sul suo profilo Facebook. Nella notte in cui ha ucciso i figli, aveva postato le loro foto e una frase:
“Coi miei ragazzi sempre insieme”.