Omicidio di Colleferro, parla il padre di Mario Pincarelli: “Quando esce e beve non capisce più niente”
Non si arrestano i commenti sull'Omicidio di Colleferro, ora parla il padre di uno dei quattro, Mario Pincarelli, e dà la colpa all'alcool
Sembra dar la colpa all’alcool Stefano Pincarelli, padre di Mario Pincarelli, uno dei quattro accusati dell’omicidio avvenuto a Colleferro ai danni del giovane Willy Monteiro. L’uomo ha rotto il silenzio e ha rilasciato un’intervista all’Adnkronos.
Le sue parole lasciano sicuramente interdetti. L’uomo non sembra condannare suo figlio, bensì dare la colpa al “sabato sera” e al “bere eccessivo.” Per il padre, Mario Pincarelli è un bravo ragazzo, incensurato e gran lavoratore. Ma soprattutto: “un ragazzo affettuoso che quando vede qualcuno in difficoltà deve difenderlo”.
Non sembra essere andata così però quella sera, la notte in cui Willy ha perso la vita per quattro ragazzi che l’hanno riempito di botte fino a togliergli il fiato.
Stefano Pincarelli ha raccontato come sono andate le cose quel sabato sera, in cui ha anche visto suo figlio dopo il brutale omicidio.
Mario è un ragazzo perbene, generoso, ma la sera quando esce beve e non capisce più niente. Quel sabato sera Mario è uscito, è tornato a casa intorno alle 4,30 di domenica. Io ero sveglio, mi ha salutato e mi ha detto che sarebbe andato a dormire da alcune amiche. Ma un genitore come sa dove va un figlio o cosa fa? È stato un mio amico a dirmi, poco più tardi, cosa era successo.
Mario Pincarelli e i fratelli Bianchi: definiti bravi ragazzi
Stefano Pincarelli non risparmia buone parole anche per i due principali indagati per l’omicidio. Marco e Gabriele Bianchi sono descritti come dei bravi ragazzi. E come per Mario, quella sera, l’uomo ha visto anche loro due:
“Mi chiamano zio, sono bravissimi ragazzi. Sono andato a casa loro poco prima che succedesse il fatto. Ma si sa, quando escono esagerano con l’alcol.” ripete l’uomo.
Ma come sono andate per lui le cose quella sera? Il Pincarelli sembra scagionare il figlio. In difesa del figlio la sua “ingenuità” e quindi incomprensione di quanto stava accadendo.
Mario è stato coinvolto nella rissa con Francesco Belleggia e se ne stavano andando, era finito tutto. Due ragazzi che erano lì hanno chiamato i Bianchi chiedendogli di intervenire. Se non avessero fatto quella telefonata tutto questo non sarebbe successo.
Mio figlio nemmeno se n’era accorto che quel ragazzo fosse morto. Stanno sempre bevuti, fumati quando rientrano. Ma stava bene, pulito, preciso quella notte. Lo ha accompagnato a casa un amico che oggi è andato a testimoniare, non è tornato coi Bianchi.