Martino Benzi: la sequenza dei suoi movimenti nel giorno della strage

Martino Benzi ha ucciso prima il figlio, poi la moglie. Una doccia, poi a piedi verso la RSA, dove ha portato a termine il suo folle piano

Una mattanza devastante, una sequenza da brividi quella messa in atto da Martino Benzi nella mattinata di mercoledì scorso ad Alessandria, sulla quale gli inquirenti stanno ora indagando. Mentre si cerca il movente, è stata ricostruita l’esatta dinamica di quanto accaduto e tutti i movimenti del 67enne nel suo piano tragico.

Martino Benzi
Matteo Benzi, la prima vittima di Martino Benzi

Si fa ancora molta fatica ad Alessandria a rendersi conto di quanto effettivamente accaduto in un appartamento di via Lombroso prima e nella RSA di Piazza Divina Provvidenza poi.

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Una famiglia a detta di tutti “normale”, che è stata protagonista di una strage efferata, messa in atto dal padre di quella famiglia, Martino Benzi, stimato ingegnere informatico di 67 anni.

La dinamica della strage compiuta da Martino Benzi

Martino Benzi strage Alessandria

Un piano studiato nei minimi dettagli da parte di Benzi, che ha fatto tutto in poche ore, in maniera metodica, pulita, senza far capire nulla a nessuno.

Il primo ad essere ucciso, mediante l’utilizzo di un coltello da cucina e di un rasoio da barba, è stato il figlio Matteo. Il 17enne era nella sua cameretta ed è stato colpito dal padre mentre era ancora in pigiama, prima ancora che si vestisse per andare a scuola.

Allertata dagli strani rumori e dai lamenti agonizzanti del figlio, Monica Berta, moglie di Martino Benzi, stava per recarsi nella cameretta da figlio ed è stata aggredita dal marito tra il corridoio e lo studio. Anche per lei diversi fendenti.

Martino Benzi strage Alessandria

Successivamente l’uomo si è lavato del sangue dei suoi familiari, ha indossato dei vestiti nuovi e, prima di uscire, ha scritto poche parole su un foglio di carta: “Sono rovinato, non c’è via di scampo. La colpa è solo mia”.

A piedi ha percorso poi circa 3 km, fino ad arrivare a piazza Divina Provvidenza, dove c’è la sede della casa di cura per anziani Michel, in cui era ricoverata sua suocera, la 78enne Carla Schiffo.

Dalla camera l’ha accompagnata in cortile. I due hanno fatto una passeggiata, poi si sono seduti su una panchina in un angolo nascosto del giardino.

Lì ha concluso la strage, pugnalando a morte prima la donna e poi se stesso.

Il primo a trovare i due corpi a terra è stato il giardiniere della struttura, subito dopo sono arrivati i soccorritori e le forze dell’ordine. Queste ultime hanno rinvenuto un altro biglietto in tasca a Benzi, nel quale l’uomo spiegava che in casa sua avrebbero trovato i corpi della moglie e del figlio.