Matteo Salvini replica al monologo di Fedez: “Lo reinvito a prendere un caffè”
Dopo il lungo monologo e il caos dietro la censura RAI, Matteo Salvini replica al caso di Fedez: le sue parole
Un momento storicamente indimenticabile, quello che ha suscitato Fedez con il suo intervento sul palco del Primo Maggio ha qualcosa di indelebile. Il rapper milanese ha avuto il coraggio di salire davanti ad un palco seguito da milioni di telespettatori ed esprimere il proprio pensiero politico.
Il ragazzo si è assunto la responsabilità di fare nomi e cognomi degli esponenti leghisti che considerano l’omosessualità come da condannare. Poche ore dopo è arrivata la replica del leader dello stesso partito: Matteo Salvini.
Il leader deal Lega ha pubblicato un post sui social ribattendo al pensiero del cantante milanese, la visione è ovviamente diametralmente opposta alla sua:
Adoro la libertà. Adoro la musica, l’arte, il sorriso. Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amore chi vuole, come vuole, quanto vuole. E chi discrimina o aggredisce a punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna.
Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un Cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così.
Poi prosegue, andato dritto al punto: l’intervento del rapper milanese Fedez sul palco primo maggio e la conseguente pubblicazione del video della chiacchierata tra i vertici Rai e il cantante che ha accusato la rete pubblica di censura.
Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti. Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono. Per me anche il diritto di un bambino a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fa rabbrividire. Cosi come, da padre, non condivido che a bimbi di sei anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo.
Viva la Libertà, che non può imporre per legge di zittire o processare chi crede che la famiglia, come ance la Costituzione prevede, sia la cellula, il nucleo, il passato, il presente e il futuro del mondo.