“Mi sento drogata!” I messaggi di Giulia Tramontano ad un’amica prima della sua morte
Il messaggio di Giulia Tramontano ad una sua amica: diceva di sentirsi male, come se era drogata
Grazie alla relazione presentata dal medico legale sul decesso di Giulia Tramontano, sono emersi ulteriori dettagli sul piano che il fidanzato aveva in mente ormai da mesi. Impagnatiello le somministrava il veleno per topi, già da dicembre dell’anno precedente.
La 29enne incinta al settimo mese, ha perso la vita nella sera dello scorso 27 maggio, nella sua abitazione a Senago. Il suo compagno e padre del figlio che portava in grembo, li considerava un “ostacolo“.
Per questo motivo dalle indagini, è emerso che già da dicembre le stava somministrando un veleno. Per la precisione un il Bromadiolone, una sostanza tossica, che porta a gravi conseguenze se assunta in grandi dosi.
Impagnatiello già da quel periodo stava facendo delle ricerche sul web, per capire come fare e quanto darne alla ragazza. Su internet scriveva: “Quanto veleno ci vuole per mettere fine alla vita di una persona!”
Una di quelle sere è stata proprio Giulia a scrivere un messaggio ad una sua amica. Nel testo ha scritto: “Mi sento una pezza. Ho troppo bruciore di stomaco. Mi sento drogata!”
Aveva appena bevuto una bevanda calda. Lei però non avrebbe mai immaginato il piano che aveva in mente il fidanzato. Impagnatiello proprio quella sera sul web aveva scoperto che il veleno sciolto in una bevanda calda, non avrebbe mai fatto l’effetto desiderato.
Come è deceduta Giulia Tramontano
Giulia ha perso la vita nella sera del 27 maggio. Quel giorno ha avuto un incontro con la ragazza che il fidanzato frequentava parallelamente ed insieme avevano fatto crollare tutto il castello di bugie.
Una volta rientrata Impagnatiello ha preso un coltello dalla cucina ed ha messo fine alla sua vita. L’ha colpita alla spalle, senza che lei se ne rendesse conto.
Dalla relazione del medico legale sull’autopsia, è emerso che oltre al veleno nel corpo di Giulia ed in quello feto, ha scoperto anche che la 29enne non è deceduta subito. Purtroppo ha perso la vita quando il fidanzato l’ha colpita con l’ultimo fendente. Tutti questi elementi potrebbero portare a far riconoscere a l’uomo le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.