“Mi stavo lavando i denti, poi non ho…” l’amatissimo racconta il dramma della terribile diagnosi: cos’è successo

Roberto D'Aversa racconta la sua lotta contro la paresi facciale e riflette sull'episodio della testata a Henry, esprimendo la difficoltà di affrontare la situazione con la sua famiglia.

Roberto D’Aversa, allenatore del club di calcio Empoli, ha recentemente rivelato un episodio personale che ha avuto un impatto significativo sulla sua vita. Dopo un periodo difficile, D’Aversa ha affrontato una sfida inaspettata legata alla sua salute, che ha influenzato anche la sua carriera. Questo articolo esplorerà le sue esperienze e le conseguenze di un episodio che ha segnato la sua vita professionale e privata.

Il 15 novembre 2024, D’Aversa ha condiviso un momento cruciale della sua vita, raccontando che, mentre si lavava i denti, ha notato che la bocca non rispondeva come avrebbe dovuto. In quel momento, ha capito che qualcosa non andava. Negli ultimi giorni, aveva anche notato la mancanza di sensibilità nei sapori, ma un tampone per il Covid-19 era risultato negativo. Questo episodio ha portato D’Aversa a contattare un medico dell’Empoli e a recarsi al pronto soccorso, dove ha atteso con ansia il risultato di esami che si sono rivelati critici: la diagnosi di paresi facciale.

D’Aversa ha descritto i primi giorni dopo la diagnosi come estremamente difficili. Per la sua condizione, era costretto a bendarsi l’occhio sinistro di notte, poiché non riusciva a chiuderlo. Inoltre, ha trovato complicato mangiare e bere normalmente. Nonostante la gravità della situazione, D’Aversa ha cercato di mantenere un atteggiamento positivo, scherzando con la sua famiglia e riflettendo sull’importanza della prevenzione e della sensibilità verso chi vive con condizioni simili sin dalla nascita.

In un contesto di recupero, D’Aversa ha anche affrontato il suo recente passato calcistico, che è stato contrassegnato da eventi controversi. Dopo essere stato esonerato dal Lecce a marzo 2024, ha trovato un nuovo inizio con l’Empoli, dove ha iniziato a mostrare segni di ripresa nella sua carriera. Sotto la sua guida, la squadra ha dimostrato segni di solidità, occupando una posizione tranquilla a metà classifica, lontana dalla zona retrocessione. Tuttavia, i ricordi del suo esonero e dell’incidente che ha portato a tale decisione lo hanno accompagnato.

Un episodio particolarmente difficile per D’Aversa è stato il momento in cui ha dovuto affrontare il gesto impulsivo che ha avuto luogo durante una partita contro il Lecce, dove ha colpito un avversario, Henry. Questo gesto non solo ha portato alla sua espulsione, ma ha anche influenzato il modo in cui i suoi figli lo percepivano. D’Aversa ha spiegato che la parte più complicata di quell’esperienza è stata tornare a casa e guardare in faccia i suoi figli, che erano presenti allo stadio. La sua famiglia, in particolare sua moglie Claudia, lo ha supportato in un momento così difficile, aiutando i ragazzi a comprendere che si era trattato di un errore isolato e non del suo carattere.

La storia di Roberto D’Aversa rappresenta un esempio di resilienza sia nella vita personale che professionale. Attraverso le avversità, ha dimostrato la sua determinazione a recuperare e a proseguire nel suo percorso, sia come allenatore che come padre. Mentre affronta le sfide della sua salute e della sua carriera, D’Aversa continua a essere un punto di riferimento, non solo per i suoi giocatori, ma anche per coloro che lo seguono nel mondo del calcio.