Michela Murgia in abito bianco al matrimonio: spiegato ogni suo dettaglio

La scrittrice racconta ogni singola parte di un abito che non è da sposa

È stata la stessa Michele Murgia, in abito bianco al suo “matrimonio”, a spiegare ogni dettaglio di un vestito che non è nuziale, non è da sposa. Ricco di simboli, il vestito bianco firmato Dior racconta molto degli ultimi mesi di vita della scrittrice, costretta a contrarre un rito civile per dare alla sua famiglia queer quei diritti che altrimenti lo Stato italiano non avrebbe garantito.

Michela Murgia in abito bianco al matrimonio

Quando Maria Grazia Chiuri mi ha detto ‘voglio disegnarti l’abito da sposa’ ho provato imbarazzo.

Questo il commento della scrittrice e attivista che racconta il suo matrimonio con Lorenzo Terenzi in articulo mortis. Un rito civile obbligato per definire il loro rapporto in un’ottica binaria. Un uomo che sposa una donna non rientra nel concetto di famiglia queer che Michela Murgia ha più volte raccontato.

Io e Lorenzo abbiamo firmato un contratto con lo Stato per avere diritti che non c’era altro modo per ottenere così rapidamente.

Michela Murgia voleva decostruire la simbologia classica delle nozze. Tutti indossavano abiti bianchi, non solo lei, che non si è mai considerata una sposa. Quando la stilista di Dior, Maria Grazia Chiuri, l’ha chiamata per realizzare il suo abito da sposa, la scrittrice è stata molto chiara su quello che avrebbe indossato:

Vorrei rendere politico il nostro vissuto per mostrare che abbiamo trovato un altro modo per stare insieme.

matrimonio di michela murgia

Michela Murgia in abito bianco, per un matrimonio non convenzionale per garantire diritti alla sua famiglia queer

La stilista ha presto inviato i bozzetti di una mini collezione famigliare donata alla famiglia queer di Michela Murgia, con pezzi genderless e intercambiabili:

Completamente bianca per tutti: de-sacralizza il colore nuziale, che cambia significato: il bianco è inclusivo, sintesi additiva di tutti i colori dello spettro.

L’abito bianco aveva una scritta ricamata con perline rosse: “God save the queer”. La stessa frase appare sulle t-shirt di Dior con il volto della scrittrice al posto della Regina. Al dito un anello con una rana, realizzato in resina da Grand Tour, che rappresenza la crescita di una famiglia allargata.