Michele Merlo, archiviazione chiesta dalla Procura: impossibile dimostrare che poteva essere salvato

L'accusa sosteneva il contrario

Sul caso del decesso improvviso di Michele Merlo, l’archiviazione richiesta dalla Procura è l’ennesimo dolore per la famiglia del giovane cantante. Secondo chi sta indagando, infatti, sarebbe impossibile dimostrare che il ragazzo poteva essere salvato dalla leucemia fulminante gli fosse stata diagnosticata in tempo. Gli avvocati della famiglia, invece, sostengono il contrario.

Merlo Michele

Il cuore di Michele Merlo si è fermato per sempre a 28 anni a causa di una leucemia fulminante che non gli ha dato scampo. Era il 6 giugno del 2021 quando il giovane cantante è deceduto a Bologna.

La Procura di Vicenza ha chiesto l’archiviazione del suo caso, perché non sarebbe possibile dimostrare il nesso di casualità tra il decesso del cantante di Amici di Maria De Filippi e la condotta del medico di base di Rosà che risulta indagato nella sua vicenda. Medico che non ha scoperto la patologia.

L’accusa non è dello stesso parere. Secondo gli avvocati, infatti, il medico non ha capito che Michele Merlo aveva la leucemia fulminante. Forse perché il ragazzo pensava che i sintomi fossero riconducibili a una contusione alla coscia ottenuta durante un trasloco.

Dopo pochi giorni da quella visita, Michele Merlo ha ricevuto la diagnosi corretta. La corsa in pronto soccorso e i tentativi dei medici di salvare la sua giovane vita sono però risultati vani. Per lui non c’è stato niente da fare.

cantante italiano

Michele Merlo, archiviazione chiesta per il caso del decesso del giovane cantante ex di Amici

La leucemia fulminante è una patologia particolarmente insidiosa e quindi non si può dire che Michele Merlo, una volta iniziato il ciclo di terapie, sarebbe sopravvissuto con elevata probabilità.

Michele merlo

Questo quello che si legge nella perizia discussa a settembre nel palazzo di Giustizia di Firenze, in base alla quale hanno chiesto l’archiviazione delle accuse verso Pantaleo Vitaliano, il suo medico di base. Secondo i pm se il 26 maggio il dottore avesse mandato il ragazzo in ospedale per sospetta leucemia fulminante non si sarebbe potuto comunque salvare.