Milano, Giuseppe Sala vieta la vendita di bevande da asporto dopo le 19
Milano, il sindaco Giuseppe Sala annuncia, al termine di un incontro in prefettura, una stretta sulla movida: “Vietato vendere bevande da asporto dopo le 19"
Da qualche giorno l’Italia ha iniziato al Fase 2. Le persone possono spostarsi con più facilità e hanno riaperto quasi tutte le attività commerciali. Ma molte persone sembrano non aver capito che il paese non si trova ancora fuori pericolo. A Milano, nell’occhio del ciclone è finita la movida che potrebbe far partire un nuovo focolaio di contagio. Per questa ragione il sindaco Giuseppe Sala ha deciso di vietare la vendita delle bevande da asporto dopo le 19.
Dopo le critiche ricevute nelle ultime ore, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, corre ai ripari. Dopo aver convocato un vertice in prefettura per decidere sul da farsi per limitare la movida milanese, il primo cittadino del capoluogo lombardo ha deciso di vietare la vendita delle bevande da asporto dopo le 19.
Ad annunciarlo è stato lui stesso al termine dell’incontro in prefettura con il prefetto Renato Saccone e con il presidente della Regione, Attilio Fontana:
“Sarà vietato a Milano vendere bevande per l’asporto dopo le 19”.
Giuseppe Sala ha poi aggiunto che la norma entrerà in vigore da martedì 26 maggio 2020 e riguarderà anche i negozietti di prossimità ma non riguarderà i supermercati.
Si tratta di una decisione impopolare ma necessaria per contrastare la diffusione dei contagi. la Lombardia è stata duramente colpita nei mesi scorsi e tornare alla vita di prima, come se niente fosse, sarebbe un grave errore. Basta un nuovo focolaio e la città rischia una nuova chiusura.
Il sindaco di Milano ha aggiunto che ci sarà un aumento dei presidi delle forze dell’ordine:
“Dovremo essere certi che le zone saranno presidiate”.
Tra gli esercenti c’era molta preoccupazione. In molti temevano un cambiamento dell’orario di apertura e chiusura dei locali ma il sindaco Giuseppe Sala ha precisato che non ci sarà nessun cambiamento riguardante gli orari di apertura:
“Ci abbiamo pensato, ma non ne vale la pena per non penalizzare i servizi commerciali e perché magari la situazione così può anche peggiorare”.