Modena, il racconto della colf sulla caduta del bimbo di 13 mesi: è la testimone chiave
Modena, la testimonianza agghiacciante della colf che ha assistito alla caduta del bimbo di 13 mesi
Hanno sottoposto tempestivamente ad interrogatorio la colf che era in casa al momento della caduta dalla finestra del bimbo di appena 13 mesi. Quest’ultima è la testimone chiave della vicenda, perché è l’unica ad aver assistito al comportamento della baby sitter in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
Il piccolo purtroppo si trova ancora ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna e le sue condizioni risultano essere gravi, ma stabili. I genitori sono sempre al suo fianco.
La colf non era al secondo piano dell’abitazione, ma era al primo. Con lei c’era anche la figlia di alcuni vicini di casa. Erano impegnate a parlare e a fare alcune faccende domestiche.
Tuttavia, ad un certo punto, hanno sentito uno strano tonfo. Quando si sono affacciate, hanno fatto la drammatica scoperta. Il bambino era esanime a terra, respirava a fatica e non si muoveva.
La donna delle pulizie si è subito rivolta alla baby sitter per chiederle cosa aveva fatto. Quest’ultima rivolgendosi proprio a lei, le ha risposto: “Adesso è libero!” La parte agghiacciante è che mentre tutti sono accorsi da lui per controllare le sue condizioni, lei è rimasta impassibile sulla finestra.
Vista la dinamica del fatti, la colf è la testimone chiave. Le forze dell’ordine al momento sono a lavoro per ricostruire la vicenda secondo per secondo.
Bimbo di 13 mesi caduto a Modena: l’accusa della baby sitter
Monica Santi è l’unica accusata del tentato omicidio del piccolo. Per ora risulta essere ancora sconvolta da quanto successo e non ha saputo dare spiegazioni sui motivi che l’hanno spinta a compiere un gesto così estremo.
Lavorava come baby sitter con questa famiglia da gennaio. Sembrava essere tranquilla. Tuttavia, dal racconto di alcuni vicini, pare stesse vivendo un periodo particolarmente stressante, ma le cause sono ancora ignote.
Le forze dell’ordine l’hanno arrestata in flagranza di reato. Adesso si trova nel carcere Sant’Anna e a breve davanti al Gip potrà dare le giustificazioni che l’hanno portata a compiere una cosa del genere.