Morte Andrea Prospero, l’avvocato del 18enne arrestato rompe il silenzio: la rivelazione
Il 18enne agli arresti domiciliari sarà interrogato venerdì, mentre proseguono le indagini su altri soggetti coinvolti nella vicenda
Venerdì si svolgerà l’interrogatorio di garanzia del giovane di 18 anni, attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di induzione o aiuto al suicidio, in seguito alla tragica morte di Andrea Prospero. L’avvocato difensore ha dichiarato che il suo assistito è profondamente colpito dagli eventi che lo coinvolgono.

Dettagli sull’interrogatorio di garanzia
Il giovane si presenterà davanti al giudice per le indagini preliminari (gip) di Perugia per l’interrogatorio di garanzia, un passaggio fondamentale nel corso del procedimento penale. Non è chiaro se il 18enne deciderà di rispondere alle domande del giudice o di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha sottolineato che il ragazzo è molto provato dalla situazione e che sta affrontando un momento difficile.
L’interrogatorio di garanzia rappresenta un’opportunità per il giovane di presentare la propria versione dei fatti e, potenzialmente, di chiarire il suo ruolo nella vicenda. L’accusa di induzione o aiuto al suicidio è di per sé grave e richiede un’attenta analisi da parte del giudice, che dovrà valutare le evidenze presentate dalle autorità inquirenti.
Le indagini sulla morte di Andrea Prospero
Le indagini riguardanti la morte di Andrea Prospero proseguono senza sosta. Gli inquirenti stanno esaminando il contenuto di 46 schede SIM e 5 telefoni cellulari trovati in possesso della vittima. Questi dispositivi potrebbero fornire informazioni cruciali per comprendere la dinamica degli eventi che hanno portato al decesso del giovane. Inoltre, la polizia postale sta indagando sulla posizione di un terzo soggetto, la cui identificazione è in corso. Questo individuo potrebbe essere coinvolto in un’ipotesi di omissione di soccorso.
Oltre al 18enne agli arresti domiciliari, un secondo giovane, proveniente dalla Campania, è attualmente iscritto nel registro degli indagati. Si sospetta che quest’ultimo abbia fornito illecitamente farmaci oppiacei a Prospero. Queste informazioni aggiungono un ulteriore elemento di complessità al caso, richiedendo un’analisi approfondita da parte delle autorità competenti.
Le circostanze della morte di Andrea Prospero
Secondo le ricostruzioni effettuate dal procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, il giovane agli arresti domiciliari non avrebbe semplicemente istigato Andrea Prospero al suicidio, ma lo avrebbe aiutato a compiere l’atto. La tragedia si è consumata in un bed and breakfast nel centro storico di Perugia, dove il corpo di Prospero è stato rinvenuto dopo quattro giorni di ricerche, avviate a seguito della denuncia di scomparsa presentata dalla famiglia.
L’autopsia ha rivelato che la causa della morte è stata l’assunzione di una dose massiccia di ossicodone e ansiolitici. Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane avrebbe compiuto l’atto in diretta su Telegram, con il 18enne indagato che, secondo l’accusa, lo avrebbe incoraggiato a togliersi la vita, spingendolo a superare le sue ultime incertezze. Questi dettagli pongono interrogativi inquietanti sulla responsabilità di chi ha avuto un ruolo nella vicenda e sulle dinamiche che hanno portato a un esito così tragico.