Morte del piccolo Alex: tutte le prove contro la madre Katalin Erzsebet Bradacs
Tutti ricordano la storia del piccolo Alex, morto a 2 anni: la madre era entrata in un supermercato con il figlio privo di vita tra le braccia
Il caso del piccolo Alex risale ad ottobre del 2021, quando la madre è entrata in un supermercato ed ha adagiato il suo bambino di due anni, privo di vita, sul nastro trasportatore della cassa, pregando i presenti di aiutarlo.
Il piccolo presentava diverse ferite da arma da taglio. Nonostante il tempestivo allarme ai soccorritori e alle forze dell’ordine, nessuno ha potuto fare nulla per salvarlo. Era già troppo tardi.
Gli inquirenti hanno subito dato il via alle indagini, ma ogni dettaglio li ha portati a puntare il dito proprio contro la madre Katalin Erzsebet Bradacs.
La donna è apparsa davanti alla Corte D’Assise e sono stati ascoltati i tecnici della scientifica dei Carabinieri e del Ris di Roma. Sarebbero diversi gli elementi contro di lei. Il giudice dovrà decidere la condanna per omicidio volontario aggravato e premeditazione.
Il delitto del piccolo Alex
Era il 1 ottobre del 2021, quando gli agenti dei Carabinieri si sono recati al supermercato di Po’ Bandino, dopo il disperato allarme dei presenti e dei dipendenti.
Dopo un’accurata perlustrazione, è stato trovato un coltello senza punta, nascosto sotto una cassa, coperto dal sangue del piccolo Alex. Abbandonati tra l’erba circostante, un trenino e un peluche, entrambi coperti di sangue e, probabilmente, lasciati cadere dal bambino.
Grazie alle tracce lasciate da questi elementi, gli inquirenti sono riusciti ad arrivare ad un casolare abbandonato, dove la donna aveva trovato un alloggio di fortuna. Nel luogo, hanno trovato un maglione sporco della donna e il passeggino del piccolo, entrambi coperti di tracce ematiche. Ma perché la madre aveva tolto la vita al figlio? Tutto era contro di lei.
La verità è emersa dal telefono della donna. Dopo aver compiuto il delitto ha inviato, tramite WhatsApp, delle foto al suo ex e padre di Alex. L’uomo che viveva in Ungheria, aveva chiesto l’affidamento del minore, visti i problemi della donna e il Tribunale aveva acconsentito.
Un vendetta per punire colui che l’aveva lasciata e che voleva proteggere anche il bambino di due anni.
La prossima udienza per il delitto del piccolo Alex si terrà il 13 febbraio. Verranno ascoltati anche i clienti e i dipendenti del supermercato, che hanno assistito alla drammatica scena.