Morte Diana Pifferi: l’agente della polizia scientifica rivela in aula cosa ha trovato in casa di Alessia Pifferi e dentro il frigorifero
Ascoltati in aula, sul caso della piccola Diana Pifferi, gli agenti della polizia scientifica e della squadra mobile
Durate l’ultima udienza sul caso della piccola Diana Pifferi, sono stati ascoltati gli agenti della squadra mobile e della scientifica che lo scorso 20 luglio sono arrivati in casa.
Davanti al giudice, hanno raccontato le condizioni della bambina al loro arrivo, quelle della madre Alessia Pifferi e quelle della casa.
La dirigente del gabinetto regionale di Polizia scientifica si è occupata di svolgere i primi rilievi all’interno di quell’appartamento di Milano e ha testimoniato di aver trovato, all’ingresso, le valigie di Alessia Pifferi. Queste erano piene di abiti da sera, almeno trenta. I beni che si era portata a Leffe per andare a trovare quello che era il suo compagno, mentre il bene più prezioso, sua figlia, era a casa da sola.
Durante il sopralluogo, in casa hanno trovato pannolino sporchi sparsi ovunque e il frigorifero completamente vuoto.
Senza cibo per bambini, nell’abitazione vi erano diversi pannolini usati, sparsi in soggiorno e sul davanzale della finestra.
Il racconto di uno degli agenti sulle condizioni della piccola Diana Pifferi
È stato ascoltato in aula anche il primo agente della squadra mobile che è arrivato quel giorno nella casa di Alessia Pifferi. Ha riferito, con la sua testimonianza, di essersi subito accorto che Diana Pifferi era ormai morta, perché aveva le manine e la bocca nere.
La madre era seduta sul divano, in stato di agitazione. Ha subito confessato di averla lasciata sola per una settimana e riferito di non averla toccata. Tuttavia, dagli esami scientifici è risultato che, al contrario, Alessia si era preoccupata di lavarla e ripulirla prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
La difesa punta sulla perizia psichiatrica
La difesa punta sulla perizia psichiatrica, dopo aver presentato una valutazione dei medici del San Vittore, che hanno parlato di grave ritardo mentale e di un quoziente intellettivo pari a quello di una bambina:
Hanno lasciato una bambina in mano ad un’altra bambina.