Morte Giuseppe Dorice, ucciso di botte dal patrigno: arrivata una nuova perizia
Una nuova perizia sulla morte del piccolo Giuseppe Dorice, ucciso di botte dal patrigno: è morto dopo ore e poteva essere salvato
La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha emesso una nuova perizia sulla morte di Giuseppe Dorice, il bambino di 7 anni ucciso di botte a Cardito dal patrigno Tony Essobti Badre.
Inizialmente, era stato stabilito che il bambino fosse morto circa 30 minuti dopo che l’uomo lo aveva pestato. Ma la nuova perizia ha stabilito che Giuseppe è morto dopo circa sei ore.
Ciò vuol dire che il minore poteva essere salvato se il patrigno o la madre Valentina Casa, avessero allarmato i soccorsi nell’immediato.
La nuova perizia aggraverà anche la posizione della donna e madre del bambino, che è già accusata di non aver fatto nulla per impedire l’omicidio di suo figlio e condannata a sei anni di reclusione.
Tony Essobti Badre è invece accusato di omicidio volontario e condannato all’ergastolo.
La morte del piccolo Giuseppe Dorice
La morte di Giuseppe Dorice risale al 27 gennaio del 2019. Il bambino si trovava in casa con la sorellina Noemi, anche lei rimasta vittima delle botte del loro patrigno e ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Santobono di Napoli. Fu proprio la piccola a raccontare che era stato “papà Tony” a picchiarli, prima con un “manico della scopa ma senza scopa” e poi a calci e pugni.
Lo ha colpito dietro la schiena e poi ha sbattuto la sua testa contro il muro. Poi ha preso me e mi ha messo la testa sott’acqua. Lui ci picchiava sempre.
Stavano giocando e avevano rotto il letto. La rabbia ha assalito l’omicida, che si è sfogato senza pietà su due minori. Valentina casa non ha mai impedito le vessazioni che i suoi figli erano costretti a subire per mano del suo compagno e anche quel giorno, è rimasta a guardare mentre suo figlio Giuseppe moriva a soli 7 anni, incapace di difendersi o di chiedere aiuto.
Dopo più di un anno dall’omicidio, Tony Essobti Badre ha confessato di aver ucciso il bambino e ridotto in gravi condizioni la sorellina.
Ero sul letto per rilassarmi e loro hanno iniziato a saltare, mi è venuto un raptus di follia. Mi si è spento il cervello. Non ho mai voluto ammazzarli. Sono andato in cameretta e ho visto il letto rotto. In quel momento mi si è spento il cervello.