Gorizia, morte del piccolo Stefano Borghes: le indagini degli inquirenti
Gorizia, la prima ricostruzione degli inquirenti sulla tragica morte del piccolo Stefano Borghes: il bimbo di 12 anni caduto nel pozzo del parco Coronini Cronberg
La tragica morte del piccolo Stefano Borghes, di 12 anni, avvenuta nella tarda mattinata di mercoledì 22 luglio, ha scosso tutta la comunità di Gorizia. Nel frattempo, gli inquirenti stanno indagando sull’accaduto e hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo. Però nel registro degli indagati ancora non è stato scritto nessun nome.
Lo scorso, anno il bimbo ha ricevuto anche un riconoscimento per il fair play. Durante una partita ha rinunciato a segnare un gol, per soccorrere il portiere della squadra avversaria che si era infortunato.
Il dramma è accaduto durante una caccia al tesoro, al parco Coronini Cronberg, con gli altri amici del centro estivo parrocchiale.
La prima ricostruzione degli inquirenti sulla morte di Stefano Borghes
Secondo le informazioni emerse Stefano Borghes, stava giocando con il gruppo del suoi 7 amici. Quando intorno alle 10 del mattino è salito sul pozzo, dove era stata poggiata la mappa della caccia al tesoro.
All’improvviso però, la copertura metallica che doveva proteggere quel pozzo, si è rivelata per lui essere una trappola. Il piccolo è caduto all’interno precipitando da un’altezza di circa 30 metri.
In profondità non c’era nulla che potesse attutire la sua caduta. Per questo per il piccolo non c’è stato nulla da fare. Gli animatori hanno lanciato subito l’allarme al 118 ed ai Vigili del Fuoco.
I pompieri sono arrivati sul posto tempestivamente e sin da subito hanno capito che la situazione era critica. Questo perché, prima di calarsi all’interno del pozzo, hanno provato a chiamare il bambino, ma non hanno mai ricevuto una risposta. Alla fine sono riusciti a recuperare il suo corpo.
La Procura di Gorizia, per questo tragico episodio, ha deciso di aprire un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. L’inchiesta al momento è affidata al magistrato Ilaria Iozzi. Sul corpo del bimbo hanno disposto l’autopsia.
Gli inquirenti ora stanno cercando di capire se ci sono eventuali responsabilità. Inoltre vogliono capire se la copertura del pozzo era a norma. Secondo l’associazione che gestisce il parco era sicura ed il personale addetto, l’ha controllata proprio di recente. Mentre per i soccorritori intervenuti era instabile e precaria.