Morti nella valanga a Punta Valgrande, i sopravvissuti rompono il silenzio

Tre amici appassionati di montagna, Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi, sono tragicamente morti a causa di una valanga sulla Punta Valgrande nelle Alpi Lepontine

Un evento tragico ha scosso la comunità locale, con la morte di tre amici appassionati di montagna. La tragedia è avvenuta nel primo pomeriggio di domenica 12 gennaio, quando una valanga si è staccata sul crinale est della Punta Valgrande, che si erge a 2856 metri nelle Alpi Lepontine, al confine tra la provincia del Verbano-Cusio-Ossola e la Svizzera, nel comune di Trasquera. I tre uomini, tutti legati da una profonda passione per l’outdoor, non sono riusciti a sopravvivere all’evento catastrofico, lasciando un vuoto incolmabile nelle vite di chi li conosceva.

Le vittime della valanga

Le vittime, identificate come Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi, avevano storie personali e professionali significative. Matteo Auguadro, di 48 anni, era un velista di fama, noto per aver fatto parte dell’equipaggio di Mascalzone Latino, una delle squadre più prestigiose nel panorama della vela. La sua carriera sportiva lo aveva portato a vivere esperienze uniche in mare, ma la sua passione per la montagna era altrettanto vivace. Enzo Bonini, di 65 anni, era un imprenditore rispettato, titolare di un’autoscuola, ben conosciuto nella sua comunità per il suo impegno e la sua dedizione. Infine, Matteo Lomazzi, di 34 anni, lavorava come operaio e condivideva con i suoi amici l’amore per la montagna, partecipando regolarmente a escursioni e attività all’aperto. La loro morte ha scosso profondamente non solo le famiglie, ma anche gli amici e i conoscenti, che li ricordano per la loro vivacità e passione per la vita. I due amici sopravvissuti alla valanga hanno commentato la vicenda con queste parole:

Non ce ne siamo accorti, non ci siamo accorti di niente.

Il contesto della tragedia

La Punta Valgrande, dove è avvenuto l’incidente, è un luogo noto per la sua bellezza naturale, ma anche per i rischi che presenta, specialmente in inverno. Le condizioni atmosferiche possono cambiare rapidamente, e le valanghe sono una minaccia costante per chi pratica sport in montagna. Il giorno della tragedia, il meteo era incerto, con segnalazioni di possibili instabilità del manto nevoso. Gli esperti di sicurezza montana avvertono che è fondamentale controllare le previsioni e le condizioni della neve prima di intraprendere escursioni in aree ad alta esposizione. La comunità alpina è profondamente colpita da questo evento drammatico, che riporta alla luce i rischi legati all’alpinismo invernale e l’importanza della preparazione e della prudenza. Le autorità locali hanno avviato un’indagine per comprendere meglio le circostanze specifiche che hanno portato al distacco della valanga.

Reazioni della comunità

La notizia della tragedia ha suscitato una vasta ondata di dolore e solidarietà all’interno della comunità. Amici e familiari delle vittime si sono riuniti per ricordare i momenti trascorsi insieme e per onorare la memoria di Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi. Diverse organizzazioni locali e gruppi di alpinismo hanno espresso le loro condoglianze, sottolineando l’importanza di sostenere le famiglie colpite da questa perdita. Le comunità alpine sono unite nel ricordo delle vittime, e molti hanno condiviso aneddoti e storie che evidenziano il loro spirito avventuroso e la loro passione per la natura. La speranza è che questa tragedia possa servire come monito per la sicurezza in montagna, invitando tutti a rispettare le condizioni ambientali e a prepararsi adeguatamente per le sfide dell’alpinismo invernale.