Muore dopo aver bevuto cioccolata calda, aveva solo 13 anni, la dinamica è drammatica: dove e cosa è successo
La tragica morte di una ragazza a 13 anni dopo aver ingerito una cioccolata calda
La vita di Hannah, una ragazzina di 13 anni, si è prematuramente spenta a causa di una grave reazione allergica, scatenata da una cioccolata calda consumata in un locale della catena Costa Coffee. Hannah, originaria di Barking, nella zona est di Londra, era allergica fin da bambina al lattosio, al pesce e alle uova. Una situazione che, secondo quanto raccontato dalla madre, la famiglia aveva sempre gestito con estrema attenzione.
L’8 febbraio dello scorso anno, Hannah si trovava nella sala d’attesa di uno studio dentistico. Ha deciso di prendere una cioccolata calda per rilassarsi qualche momento. Convinta che la bevanda contenesse latte di soia, la giovane ne ha bevuto un po’, ma pochi istanti dopo ha iniziato a sentirsi male. La cioccolata conteneva infatti latte vaccino, scatenando in Hannah uno choc anafilattico.
La madre, che aveva informato il barista dell’allergia della figlia, ha raccontato di aver seguito con angoscia l’evolversi della situazione. La famiglia, in preda al panico, ha somministrato un EpiPen, a base di epinefrina, acquistato in una farmacia vicina. Purtroppo, però, era già troppo tardi. La ragazza non ce l’ha fatta ed è morta a causa delle complicazioni dell’anafilassi.
Lunedì 12, presso la Corte del Coroner di East London, si aprirà un’inchiesta per fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato al decesso della 13enne. Saranno esaminati i dettagli di quel tragico giorno, compresa la comunicazione avvenuta tra la madre di Hannah e il personale del Costa Coffee, per stabilire se ci siano state negligenze o errori nella preparazione della bevanda.
L’anafilassi è una reazione allergica estremamente grave e potenzialmente letale, in cui il sistema immunitario del corpo lotta contro se stesso. Durante il processo, il corpo rilascia istamina, una sostanza chimica che può causare sintomi come difficoltà respiratorie, gonfiore, orticaria e una pericolosa diminuzione della pressione sanguigna. Nonostante la pericolosità dell’anafilassi, i decessi dovuti a reazioni allergiche al cibo sono rari; gli esperti stimano meno di dieci decessi l’anno nel Regno Unito.
Il caso di Hannah serve da tragico monito sull’importanza di una rigorosa attenzione alle allergie, soprattutto in ambienti dove la sicurezza alimentare dovrebbe essere una priorità assoluta.