Napoli, il tema di Alessandro Cascone in cui parlava proprio del bullismo
Il tema dello scorso anno di Alessandro Cascone, il 13enne suicida dal balcone della casa: era un grido d'aiuto
Sono stati proprio i genitori di Alessandro Cascone a ritrovare il tema del figlio dello scorso anno, in cui parlava di ciò che era costretto a subire. Purtroppo però, il suo grido d’aiuto è rimasto inascoltato e nessuno è riuscito a fare nulla per salvare la vita del 13enne.
Sono davvero tante le domande a cui gli inquirenti, ma soprattutto i familiari dell’adolescente, vogliono trovare una risposta. Vogliono soprattutto capire il motivo del suo gesto così estremo.
I genitori in questi giorni stanno facendo il possibile affinché venga fuori la verità e venga fatta giustizia. Tuttavia, è proprio guardando nelle cose del figlio che ora non c’è più, che hanno fatto una triste scoperta.
In un tema dello scorso anno Alessandro aveva probabilmente chiesto aiuto per quello che era costretto a subire. Nel testo c’era scritto: “Queste persone si fanno forza in branco, ma presi singolarmente sono più deboli delle loro vittime!”
I genitori hanno voluto far leggere questo testo anche al ministro dell‘istruzione Patrizio Bianchi. Lo scopo è proprio quello di fare giustizia per il loro figlio.
Alessandro Cascone deceduto al 13 anni: i fatti
Il tutto è avvenuto intorno alle 11.30 di giovedì 1 settembre. Precisamente in una palazzina che si trova in via Lemma, a Gragnano, in provincia di Napoli.
Pare che i genitori lo avessero lasciato solo in casa per pochi minuti e che probabilmente, stufo di ricevere tutti quei messaggi così brutti, Alessandro ha deciso di farla finita.
Così in un momento di sconforto, si è gettato dal balcone della sua abitazione al quarto piano. I passanti hanno lanciato tempestivamente l’allarme ai sanitari, ma per lui era ormai troppo tardi.
Gli agenti stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso. L’ipotesi di reato per 6 ragazzini, 4 dei quali minorenni, è quella di istigazione a togliersi la vita. Questo perché pare che da diverso tempo, per una questione di gelosia, fosse stato preso di mira da un’intera famiglia.