Napoli, la richiesta disperata dei genitori di Alessandro Cascone, il 13enne morto dopo una caduta dal balcone
Il disperato appello dei genitori di Alessandro Cascone, il 13enne morto dopo essere precipitato dal balcone della casa
Sono ancora in corso tutte le indagini per la straziante e prematura scomparsa di Alessandro Cascone, il 13enne che lo scorso 1 settembre è precipitato dal balcone. I genitori hanno avuto la possibilità di incontrare il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
La famiglia ora chiede solo che venga fuori la verità su ciò che è successo nei giorni precedenti al suo decesso ed anche che venga fatta giustizia.
I due genitori hanno perso il loro figlio ed è per questo che al momento, chiedono solo che la giustizia faccia il suo corso. Sono infatti intervenuti alla festa della Pasta di Gragnano ed hanno avuto la possibilità di avere un colloquio privato con il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca.
Inoltre, hanno anche incontrato il procuratore generale di Napoli Luigi Riello ed il capo della Procura di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso. Entrambi stanno lavorando per far luce su questo episodio.
I genitori vista la grave perdita subita, al momento chiedono solo verità e giustizia. Questo perché il figlio 13enne per tutti era un ragazzo educato e bravo a scuola. Fino a quel giorno non hanno notato alcun tipo di campanello d’allarme.
Il decesso di Alessandro Cascone: i fatti
Il tutto è avvenuto intorno alle 11.30 di giovedì 1 settembre. Precisamente in una palazzina che si trova in via Lemma, a Gragnano, in provincia di Napoli.
Pare che i genitori lo avessero lasciato solo in casa per pochi minuti e che probabilmente, stufo di ricevere tutti quei messaggi così brutti, Alessandro abbia deciso di farla finita.
Così in un momento di sconforto, si è gettato dal balcone della sua abitazione al quarto piano. I passanti hanno lanciato tempestivamente l’allarme ai sanitari, ma per lui era ormai troppo tardi.
Gli agenti per questo stanno facendo tutti gli accertamenti del caso. L’ipotesi di reato per 6 ragazzini, 4 dei quali minorenni, è quella di istigazione a togliersi la vita. Questo perché pare che da diverso tempo, per una questione di gelosia, era stato preso di mira da un’intera famiglia.