Napoli – Mamma di 32 anni ha perso la vita, 8 giorni dopo il parto cesareo. Cos’è accaduto
Napoli, mamma di 32 anni ha perso la vita dopo un grave malore: ha subito un cesareo 8 giorni prima
Un tragico decesso è avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì. Una giovane mamma di 32 anni, ha perso la vita, dopo un grave malore. Solo 8 giorni fa, ha subito un cesareo per mettere al mondo la sua bambina, nata prematura all’ottavo mese di gravidanza. Le forze dell’ordine, ora stanno cercando di fare chiarezza sull’accaduto.
I sanitari intervenuti hanno provato a fare il possibile per salvarle la vita, ma tutti i loro tentativi, sono risultati vani. Il suo cuore ha cessato di battere proprio all’arrivo al pronto soccorso.
Secondo le informazioni rese note dai media locali, il dramma è avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì 9 dicembre. Precisamente al campo rom di Secondigliano, a Napoli.
La giovane donna, ha iniziato ad accusare uno strano malore, probabilmente proprio a causa dell’intervento che ha subito pochi giorni prima. I parenti si sono presto resi conto della gravità delle sue condizioni, poiché poco dopo ha perso i sensi. Per questo hanno allertato tempestivamente il 118.
I sanitari intervenuti sul posto, in un primo momento hanno cercato di stabilizzarla e subito dopo l’hanno trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli, per cercare di salvarle la vita. Purtroppo, al suo arrivo nel nosocomio, per lei non c’era più nulla da fare. Il suo cuore ha cessato di battere per sempre.
La bimba, invece, è ancora ricoverata. È in incubatrice e al momento non risulta essere in pericolo di vita. I dottori la stanno tenendo sotto controllo, per evitare gravi complicazioni.
Mamma di 32 anni ha perso la vita: il racconto
L’associazione Chi Rom e Chi No, ora si sta occupando di questa drammatica vicenda ed hanno voluto raccontare l’accaduto sulla loro pagina Facebook. Hanno scritto:
Era in isolamento domiciliare per la zona rossa Covid nel campo rom di Secondigliano, la mamma di 32 anni morta alcuni giorni dopo il parto prematuro. I suoi familiari volevano trasportarla in auto verso l’ospedale, ma sono stati fermati all’ingresso del campo. Adesso chiediamo sia fatta luce su eventuali ritardi.
Ci auguriamo che sia fatta chiarezza su questa vicenda, che ha scosso l’intera comunità. Con profonda amarezza e con tanta rabbia, ancora una volta vogliamo dirlo forte: restiamo umani.