Nel Pavese si studia il caso di Ferrera Erbognone, paese senza casi di coronavirus

A Ferrera Erbognone, paese nel Pavese, non risultano casi di infetti di coronavirus; questo sta portando i ricercatori a studiare il sangue degli abitanti

A quanto risulta dagli ultimi dati ufficiali, a Ferrera Erbognone, paese nel Pavese, non risulta nessun caso di infetto di coronavirus con la tipica sintomatologia. Questo è un fatto davvero strano, dato che la Lombardia è la regione più colpita d’Italia. Gli studiosi hanno così deciso di iniziare a fare ricerche e a studiare il sangue degli abitanti del luogo.

Sarebbe strano pensare che quella di Ferrera Erbognone sia solo una casualità e, infatti, è proprio questo che vogliono escludere i medici dell’Istituto Neurologico Mondino. Su questa linea di pensiero, si sono iniziati a fare esami del sangue agli abitanti del luogo, per capire se il fattore che porta a non essere sia qualcosa di genetico oppure se sia pura casualità. L’obiettivo dei medici è quello di trovare degli anticorpi che siano in grado di contrastare il COVID-19 e, se tutto ciò non è casuale, potrebbero trovarli all’interno del sangue di questi abitanti.

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Ieri il sindaco, nonché medico, Giovanni Fassina ha fatto diffondere un avviso alla cittadinanza, dopo che è stata firmata una delibera di giunta al riguardo. Per iniziare questi esami, i residenti potranno prenotarsi fino al 2 aprile, per entrare nella lista e per poter far parte di questo progetto, facendosi sottoporre ad un esame ematochimico in laboratorio a Sannazzaro.

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Il direttore generale dell’Istituto Neurologico Mondino, il dottor Livio Tronconi, ha commentato questa scelta così:

“Abbiamo scelto Ferrera Erbognone perché si tratta di una comunità in cui non si è ancora verificato un caso di contagio da coronavirus: di conseguenza lo studio di popolazione potrebbe fornirci risultati di una certa rilevanza che poi andranno condivisi con i virologi del Policlinico San Matteo e con il comitato scientifico della Regione Lombardia”.

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Questo esperimento potrebbe risultare una svolta nella ricerca di un vaccino contro il COVID-19. Infatti, se si trovassero degli anticorpi compatibili all’interno del sangue di questi cittadini, si potrebbero iniziare i lavori per la sintetizzazione di un vaccino efficace.