Neonata rapita a Cosenza, emersa una clamorosa rivelazione di Rosa Vespa sul marito: cosa ha dichiarato la donna

Rosa Vespa si è assunta la responsabilità del rapimento di una neonata: le parole su marito

Il caso di Rosa Vespa e Acqua Moses ha suscitato grande attenzione dopo il rapimento della neonata avvenuto presso la clinica privata Sacro Cuore di Cosenza. La donna, attualmente in custodia cautelare insieme al compagno, ha tentato di prendersi la responsabilità esclusiva dell’azione, affermando di aver agito da sola. Tuttavia, le indagini continuano a rivelare dettagli che mettono in discussione la veridicità delle sue dichiarazioni.

Le dichiarazioni di Rosa Vespa

Rosa Vespa, 51 anni, ha sostenuto davanti agli agenti di polizia di aver organizzato il rapimento della neonata senza il coinvolgimento del marito, Acqua Moses, di 43 anni. Questo tentativo di addossarsi la colpa è avvenuto poche ore dopo il sequestro, mentre i due venivano portati in carcere. La donna ha dichiarato: “Ho organizzato il sequestro da sola. Mio marito non sapeva nulla”. Tuttavia, gli investigatori non sembrano credere a questa versione dei fatti, considerandola una strategia per proteggere il compagno da eventuali conseguenze legali.

La polizia ha descritto la reazione di Moses come incredula al momento dell’arresto. Nonostante ciò, entrambi sono accusati dello stesso reato di sequestro di minore. Secondo il commissario di polizia Claudio Sole, l’atteggiamento di Moses durante l’intervento delle forze dell’ordine è stato oggetto di valutazione, poiché vi sono dubbi sulla sua effettiva ignoranza riguardo al piano di rapimento. Le indagini continuano per determinare il grado di coinvolgimento di entrambi i soggetti nel sequestro.

Il momento dell’arresto

I due sono stati arrestati mentre festeggiavano con amici e parenti la nascita della bambina, che avevano presentato come loro figlia. Rosa Vespa ha mantenuto la sua versione dei fatti, mentre Moses ha scelto di rimanere in silenzio. Le autorità attendono l’interrogatorio di garanzia della donna, previsto per venerdì, dove ulteriori dettagli potrebbero emergere e chiarire la situazione.

Gli investigatori, tuttavia, restano scettici riguardo alle affermazioni di Vespa. La ricostruzione dei fatti riguardanti il rapimento della neonata, denominata Sofia, suggerisce che Moses abbia avuto un ruolo attivo nell’operazione. Le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza della clinica mostrano Moses nell’atrio mentre attendeva la moglie, che si trovava al primo piano per eseguire il rapimento.

Le prove raccolte dagli investigatori

Le indagini hanno rivelato video che mostrano Moses e Vespa mentre tentano di portare via la neonata. In uno di questi filmati, si nota un litigio tra i due quando Moses scopre che la neonata è una femminuccia e non un maschietto, come inizialmente comunicato dalla moglie. Durante il loro ritorno a casa, Vespa ha raccontato ai familiari di aver dovuto lasciare la bambina in clinica per alcune cure, affermando che sarebbe tornata a prenderla nei giorni successivi e che nessuno doveva recarsi all’ospedale a causa delle restrizioni legate al Covid.

Questa situazione ha suscitato ulteriori interrogativi sulla verità delle affermazioni di Rosa Vespa e sul reale coinvolgimento di Acqua Moses nel rapimento. Le indagini sono in corso e la questione rimane sotto attenta osservazione da parte delle autorità locali.