Neonati sepolti in giardino, Chiara Petrolini ha inviato alcuni messaggi all’ex dopo il ritrovamento dei resti del primo figlio: le sue parole
Chiara Petrolini avrebbe voluto rivedere e parlare con l'ex Samuel dopo il ritrovamento del primo figlio. Il ragazzo, però, non le ha mai risposto
Quasi come se avesse capito a quale destino sarebbe presto andata incontro, Chiara Petrolini, la 21enne di Traversetolo accusata di duplice infanticidio, avrebbe provato a contattare tramite alcuni messaggi il suo ex Samuel. Messaggi inviati poco dopo la macabra scoperta nel giardino di casa dei resti del primo bambino, avvenuta mentre la giovane si trovava in vacanza a New York con i suoi genitori.
“Ho voglia di vederti e di parlare con te, quando vuoi”. Ed ancora: “Buon compleanno”.
Messaggi ai quali, però, il giovane non ha mai risposto, chiarendo in questo modo l’intento assoluto di non voler avere più nulla a che fare con la sua ex fidanzata.
Chiara Petrolini fa scena muta davanti al Gp, ma l’avvocato assicura: “Presto parlerà”
Nella giornata di ieri, giovedì 26 settembre, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Chiara Petrolini, unica imputata con l’accusa di omicidio premeditato e soppressione di cadavere.
Un interrogatorio tenutosi negli uffici del Tribunale di Parma e durato appena una quindicina di minuti. Questo perché la 21enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere decidendo, almeno per il momento, di non fornire al giudice ulteriori spiegazioni inerenti al terribile destino riservato ai suoi due neonati, uccisi e sepolti nel giardino della sua villetta di famiglia.
L’ingresso del Tribunale di Parma è stato assediato da fotografi e giornalisti, dai quali l’imputata ha voluto nascondersi coprendosi il volto con alcuni fogli di carta. La giovane era scortata dal suo avvocato, Nicola Tria, che ha rilasciato agli organi di stampa le seguenti dichiarazioni:
“Chiara si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Una scelta tecnica diciamo, è ovvio che questo non significa che in un altro momento non possa rendere dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio. Così come ha fatto in due circostanze in precedenza, una volta presentandosi spontaneamente, una volta essendo interrogata. Io credo abbia anche fornito un contributo per nulla irrilevante per la ricostruzione dei fatti”.
Intervento contro gli organi di stampa da parte del procuratore di Parma
Intanto, ad intervenire nel dibattito pubblico è anche il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino. Con una nota ha infatti voluto rispondere al presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli che aveva criticato il silenzio della Procura per aver generato il relativo circo mediatico venutosi a creare:
“Quanto al circo mediatico, ci si permette di evidenziare che un conto è dare informazioni su ciò che è accaduto, anche ricercando fonti di prova in giro per il paese, altro conto è assediare letteralmente per giorni interi con telecamere, microfoni e taccuini i protagonisti delle vicende, quali indagati, persone offese, rispettive famiglie e le loro abitazioni”.