“Nessuno” Tragedia del Natisone, la rabbia della mamma di una delle vittime: lo sfogo pieno di dolore

Le parole della mamma di Patrizia Cormos, una delle tre vittime della tragedia del Natisone: l'analisi delle immagini e dei video indicando che forse i tre ragazzi potevano essere salvati

La tragedia del Natisone ha sollevato interrogativi e polemiche sul ruolo dei cittadini in caso di emergenza. É stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo. La mamma di Patrizia Cormos ha accusato chi ha girato e diffuso i video dell’accaduto anziché prestare soccorso:

“Ciò che più mi addolora è che tutti hanno fatto foto e video e nessuno li ha salvati. Nessuno. Potevano forse salvarli. Non era importante fare i video.”

Ma quando bisogna intervenire? Secondo Fabio Bistrot, esperto del Soccorso Alpino e Speleologico, è fondamentale agire con calma e chiarezza in caso di emergenza. Dare l’allarme e fornire informazioni dettagliate sul luogo dell’incidente sono passaggi cruciali per permettere ai soccorritori di intervenire tempestivamente.

Cosa fare in caso di emergenze

Bisogna anche rispettare il principio del Triage, che consiste nella selezione dei soggetti coinvolti in base alla gravità delle lesioni e intervenendo così in base all’intensità dell’emergenza. In caso di dubbio, è sempre meglio chiamare i soccorsi e fornire tutte le informazioni necessarie per facilitare l’intervento. Bisogna rispondere con calma alle richieste dell’operatore del 118, fornendo dati identificativi dell’infortunato e descrivendo il luogo e le condizioni meteorologiche dell’accaduto. È importante comunicare eventuali ostacoli al volo, fornire informazioni utili per facilitare l’intervento di un eventuale eliambulanza e rimanere a disposizione dell’operatore e delle squadre di soccorso. Mantenere la calma e la tranquillità, rimanendo sempre in una posizione sicura e con copertura telefonica. Anche creare una rete di persone da contattare in caso di pericolo può essere un ottimo metodo per raggiungere prontamente il luogo dell’emergenza.

Episodi come quello accaduto il 31 maggio mettono in evidenza come la prevenzione è il primo passo fondamentale da compiere in caso di emergenza. Seguire le linee guida stabilite dagli esperti e collaborare con i soccorritori può fare la differenza tra la vita e la morte. Non bisogna strafare, ma è importante agire con prontezza e precisione per salvare vite umane.

La forza dell’acqua è stato decisiva nell’avvenimento che ha portato alla scomparsa di tre giovani, due dei quali ritrovati senza vita e uno ancora disperso. Venerdì 31 maggio, un’onda ha travolto quei ragazzi che volevano semplicemente divertirsi e festeggiare con un tuffo in quelle acque pericolose. Al momento i corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros sono stati recuperati, ma Cristian Casian è ancora disperso.