“Non hanno fatto neanche una tac” pensano ad un’intolleranza alimentare, invece la verità era un’alta: muore mamma di 43 anni
La famiglia di Emma King condivide la sua tragica esperienza per sensibilizzare sui segnali precoci del cancro al pancreas, spesso trascurati, che possono portare a diagnosi tardive e fatali.
La storia di Emma King, una madre britannica di 43 anni, ha colpito profondamente l’opinione pubblica e ha messo in luce l’importanza di prestare attenzione ai segnali del corpo. La sua tragica esperienza con il cancro al pancreas ha spinto i familiari a condividere la sua storia, con l’intento di sensibilizzare altre persone sui sintomi di questa malattia spesso diagnosticata in fase avanzata. La vicenda di Emma è emblematica di come sia fondamentale una diagnosi tempestiva per aumentare le possibilità di sopravvivenza.
La diagnosi tardiva e i sintomi iniziali
Emma King ha iniziato a manifestare disturbi allo stomaco nel 2017, che inizialmente sono stati attribuiti dai medici a un’intolleranza alimentare e alla sindrome dell’intestino irritabile. Nonostante i sintomi evidenti, come la significativa perdita di peso e persistenti problemi digestivi, non le è stata suggerita nemmeno una TAC per mesi. La sorella di Emma ha rivelato che i medici le avevano consigliato di tenere un diario alimentare, liquidando i suoi problemi come semplici inconvenienti legati alle sue abitudini alimentari.
Nel corso di due anni, i sintomi di Emma si sono manifestati in fasi alterne, rendendo difficile ignorarli. La sua condizione si è aggravata, spingendo infine un medico a prescriverle una TAC. Tuttavia, la diagnosi di cancro al pancreas è arrivata nel 2019, quando la malattia si era già diffusa al fegato. Nonostante Emma avesse iniziato immediatamente la chemioterapia, il cancro si era rivelato incurabile, portando alla sua morte nel gennaio del 2021.
Il ruolo della sensibilizzazione
Il cancro al pancreas è noto per essere uno dei tumori più letali, spesso diagnosticato in uno stadio avanzato a causa dei sintomi iniziali poco evidenti. La famiglia di Emma ha deciso di condividere la sua storia per aiutare altre persone a riconoscere i segnali di allerta di questa malattia. Essi sperano che, attraverso la narrazione della loro esperienza, possano contribuire a una maggiore consapevolezza e a una diagnosi più precoce, aumentando le possibilità di sopravvivenza per coloro che potrebbero trovarsi in situazioni simili.
La storia di Emma King rappresenta non solo una tragedia personale, ma anche un appello a prestare attenzione ai segnali del corpo e a cercare assistenza medica qualora i sintomi persistano. La sua vicenda sottolinea quanto sia cruciale il ruolo dei medici nel riconoscere e prendere sul serio i sintomi dei pazienti, affinché altri non debbano affrontare la stessa sorte. La lotta di Emma contro il cancro al pancreas è un promemoria dell’importanza di una diagnosi tempestiva e della necessità di una maggiore attenzione ai segnali di malattia nel contesto della salute pubblica.